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Un concerto "di grande impatto per il pubblico" e per il quale non sono state scelte delle "musiche difficili, ma musiche che la gente conosce, esecuzoni che il pubblico puo' apprezzare". Cosi' il maestro Ennio Morricone ha descritto stamani, in conferenza stampa, il concerto che stasera terra' a Pescara, nell'area di risulta delle ferrovie. Un appuntamento che a detta dello stesso Morricone e' "una macchina dura, difficile da portare avanti, per cui - ha detto il maestro - ringrazio chi ha avuto coraggio" di organizzare questa serata. Dal canto suo Morricone ha assicurato che fara' "di tutto", con coro e orchestra, "per fare bene". Parlando con i giornalisti Morricone ha ammesso che "di solito usciamo dal concerto dicendo meno male, stasera e' andata bene. Ma anche se la gente non se ne accorge c'e' sempre qualcosa che lascia l'amaro in bocca ai musicisti". Per stasera il programma prevede le musiche tratte dalle colonne sonore di "venti o ventidue film, certo non tutti quelli che ho fatto - ha commentato il maestro - anche perche' sarebbe impossibile". Ad accogliere Morricone sono stati oggi il direttore generale della Caripe (sponsor dell'evento), Dario Mancini, e il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso. Mancini ha parlato della serata di oggi come di "un grande evento di livello nazionale, che non ha eguali, non solo a Pescara ma anche fuori". Entusiasta pure il primo cittadino, il quale ha definito l'esibizione di Morricone nel capoluogo adriatico "un sogno". Una serata - ha detto - "che lascera' il segno, un grande omaggio a Pescara da parte del maestro".
Morricone ha ricordato alcuni momenti della sua carriera, e non solo. Ha parlato, ad esempio, della sua esperienza in Rai, durata un solo giorno, nel 1958: "Mi dissero - ha spiegato - che non potevo fare carriera, che non potevo essere seguito come compositore e allora ringraziai e lasciai l'incarico. Il direttore mi disse: lei lascia un pezzo di pane per tutta la vita...". Il maestro ha svelato poi che a lui "piace rischiare, anche se il rischio costa" e visto che nelle musiche per il cinema c'e' il pericolo che il regista eccepisca qualcosa, lui prepara "sempre qualcosa che possa sostituire quei pezzi rischiosi perche' - ha sottolineato - io so dove rischio e mi difendo con un altro pezzo". Oggi gli e' stato anche chiesto, in conferenza stampa, di parlare della sua esperienza tra i granatieri di Sardegna e lui ha spiegato che quello e' un "ricordo straordinario", che li' aveva "degli amici, che suonavano anche la banda e sono stati affettuosi, con me. Mi davano tanti permessi, anche venti tutti insieme. Mi chiesero di suonare la banda e di fare delle strumentazioni per la banda, per cui mi misero di guardia alla sartoria, per consentirmi di scrivere, e io l'ho fatto. Con la banda - ha proseguito - andavo al Quirinale a montare la guardia dei granatieri e la mia fidanzata ci seguiva...". Il suo prossimo lavoro e' il nuovo film di Tornatore, che sara' "un colossal, un film enorme". Prima di far ascoltare al regista alcuni temi Morricone ha chiesto alla moglie di ascoltarli, "come avviene sempre. La selezione - ha spiegato - la faccio con lei, le chiedo di essere semplice, come il pubblico, e i brani che sono piaciuti a lei andavano bene anche a Tornatore". E proprio parlando delle colonne sonore dei film che lo hanno reso famoso in tutto il mondo Morricone ha commentato di essere "nato per scrivere musica assoluta, non cinematografica" ma "il cinema riunisce tutte le arti, e la musica del cinema rimarra' come espressione di questo tempo. Fare musica nel cinema mi ha portato a qualche convergenza con la musica assoluta, che ho continuato a scrivere anche se c'e' un buco di quasi dieci anni. Comunque le due attivita' si sono avvicinate. Tutto mi ha aiutato a migliorarmi e ad essere quello che sono, ma non mi evita degli errori".