Morte del Cuoco in Hotel: Medico e Albergatore Assolti, Nessun Nesso Causale Accertato

20 Settembre 2023   09:01  

Un verdetto che pone fine a anni di indagini e processi: il giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ha assolto nel pomeriggio i due imputati coinvolti nella morte di Marco Polidori, un cuoco di 51 anni, trovato senza vita nel 2017 presso un hotel di Civitella Alfedena. Gli imputati erano il proprietario della struttura alberghiera e un medico del servizio 118.

La Procura aveva inizialmente contestato all'albergatore di non aver regolarizzato la posizione del cuoco dal 10 agosto al 26 agosto 2017, giorno del suo decesso. Secondo la ricostruzione iniziale degli eventi, il 23 agosto, quando Polidori si sentì male, il personale medico del 118 lo visitò e lo considerò un ospite dell'hotel, non un dipendente, quindi non fu ritenuto necessario il ricovero. Tuttavia, dopo tre giorni, Polidori subì un altro malore, questa volta fatale. Gli inquirenti avevano sostenuto che il dolore provato dal cuoco era in realtà una cardiopatia ischemica che richiedeva cure immediate.

Inizialmente, alla dottoressa del 118 era stato contestato un comportamento imprudente, negligente e inesperto, poiché, dopo aver eseguito un elettrocardiogramma sul posto, aveva consigliato al paziente di sottoporsi a ulteriori test diagnostici e poi era rientrata in pronto soccorso con l'ambulanza vuota.

Tuttavia, dopo un'approfondita fase di indagini e testimonianze nel corso del processo, il giudice Francesca Pinacchio ha emesso una sentenza di assoluzione per entrambi gli imputati, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore, Edoardo Mariotti. Le consulenze mediche condotte hanno evidenziato che anche in caso di ricovero, il cuoco sarebbe stato probabilmente dimesso dopo poche ore, dato che non era emersa alcuna chiara criticità cardiaca.

Inoltre, è emerso che il giorno del malore, l'intervento dell'equipaggio del 118 era stato richiesto dalla figlia del datore di lavoro del cuoco, che aveva immediatamente segnalato le condizioni di salute del lavoratore. Alla fine, il giudice ha concluso che non c'era alcun nesso causale tra l'evento e la condotta degli imputati, e quindi ha emesso l'assoluzione per insufficienza delle prove, stabilendo che il fatto non sussisteva. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Aldo e Gaetana Di Ianni, Antonietta Fonari e Gianfranco Iadecola.

 

 

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