Morto di polmonite a Popoli, parenti presentano due denunce

Chiesta la riesumazione della salma

11 Febbraio 2015   13:18  

Il dolore ancora molto forte va di pari passo con la ferma volontà di vederci chiaro dei parenti di Giampaolo Pietroiusti, il 52enne di Cerchio deceduto a Popoli in seguito ad una polmonite dopo essere stato rimandato per tre volte a casa.

Una vera e prorpia odissea, quella cui dovette suo malgrado sottoporsi l'uomo, costretto per mancanza di posti letto presso l'ospedale di Avezzano al trasferimento a Popoli, quando però purtroppo era ormai troppo tardi.

I familiari hanno ora presentato tramite i propri legali due denunce, una presso la Procura di Avezzano ed un'altra presso quella di Pescara, contenenti anche la richiesta di riesumazione della salma al fine di accertarne le esatte cause del decesso.

Pietroiusti, ex operaio presso la Cartiera Burgo del capoluogo marsicano, era stato dapprima portato presso l'ospedale di Pescina lo scorso 27 gennaio, dove secondo quanto affermato dal figlio 21enne Fernando "i medici gli prescrissero alcuni farmaci ed esclusero si trattasse di polmonite, bensì fosse una semplice influenza, e fu rimandato a casa nonostante la richiesta di ricovero firmata dal medico di famiglia".

"Tuttavia i dolori al petto e la tosse continuavano, con la febbre giunta a 39" - ha proseguito il figlio - "ed il 29 lo abbiamo portato ad Avezzano, dove i sanitari del pronto soccorso hanno effettuato una lastra definita da essi non chiara senza farne un'altra, ed invitandoci a riportarlo a casa nonostante insistessimo per il ricovero come indicato dal nostro medico. Il 30 mattina siamo ritornati in ospedale, dove a mio padre è stato dapprima assegnato un codice verde, dopodiché è stato trasferito presso il reparto di malattie infettive, per poi essere trasferito a Popoli. Ora chiediamo giustizia e chiarezza sull'accaduto".


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