Da gennaio 2024, sanzioni aumentate fino al 17,7%: violazioni per velocità, divieti di sosta e cellulare diventeranno ancora più costose.
Anno nuovo, nuove stangate per chi viola il Codice della Strada. Dal prossimo gennaio, le multe stradali subiranno un significativo aumento, legato all'adeguamento biennale all'inflazione previsto dall'articolo 195 del Codice stesso. Secondo quanto riportato dall'Unione Nazionale Consumatori (UNC), i rincari potrebbero raggiungere un massimo del 17,7%, includendo la rivalutazione per i quattro anni dal 2020 al 2024.
Il governo, con la Legge di Bilancio 2023, aveva sospeso l'adeguamento per il biennio 2023-2024, ma senza un nuovo intervento normativo, i rincari diventeranno effettivi dal 1° gennaio 2024.
Le sanzioni aumenteranno in proporzione alla variazione dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). Per chi supera i limiti di velocità di oltre 60 km/h, la multa potrebbe arrivare a 4.000 euro, contro i 3.382 euro attuali.
Anche le infrazioni per eccessi tra 40 e 60 km/h vedranno un rincaro, con un massimo di 2.300 euro, rispetto ai 2.127 euro odierni. Le violazioni legate all'uso del cellulare alla guida saliranno da 161 a 189 euro, mentre per il mancato utilizzo di pneumatici invernali, la sanzione minima passerà da 41 a 48 euro, e quella massima da 169 a 199 euro.
L'incremento toccherà anche le multe minime per eccesso di velocità inferiore a 10 km/h, che saliranno da 42 a 50 euro, e quelle massime, che passeranno da 173 a 203 euro.
Chi ignorerà un semaforo rosso rischierà di pagare 195 euro, rispetto ai 167 euro previsti finora. Per le auto in sosta vietata, l'importo minimo salirà a 194 euro, con un massimo di 776 euro. I motorini non saranno esenti: le multe oscilleranno tra 98 e 385 euro. La mancata revisione dell'auto, infine, costerà almeno 200 euro, contro i 173 euro attuali.
Un barlume di speranza arriva dalle dichiarazioni del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, sono in corso discussioni per prorogare fino al 2026 quanto previsto dalla Legge di Bilancio del 2023. Tuttavia, al momento non c'è alcuna certezza.
L'Unione Nazionale Consumatori critica aspramente l'aumento: «Non è accettabile adeguare le multe all'inflazione senza fare lo stesso per stipendi e pensioni. Nessun lavoratore ha ricevuto un incremento salariale del 17,7% negli ultimi quattro anni».
Se il governo decidesse di limitare l’adeguamento agli ultimi due anni invece che a quattro, i rincari sarebbero molto più contenuti, inferiori al 2%. Tuttavia, senza interventi tempestivi, gli automobilisti italiani si troveranno a fare i conti con multe decisamente più pesanti già dal prossimo mese.