Passano i mesi e gli anni ma il problema delle aperture selvagge dei negozi e dei centri commerciali nei giorni festivi rimane lo stesso.
Nei cassetti della commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati si sono moltiplicate le proposte di legge per intervenire e mettere un freno alla deregulation, ma al di là delle dichiarazioni e delle buone intenzioni il tema viene continuamente rinviato o accantonato. In attesa che la politica si decida a prendere in mano la situazione sono sempre più evidenti gli effetti negativi dell’attuale normativa:
- non fa crescere l’economia,
- non crea nuova occupazione, né garantisce la salvaguardia dell’occupazione esistente,
- alimenta la concorrenza sleale tra le attività del piccolo commercio al dettaglio e le multinazionali della grande distribuzione favorendo lo spopolamento dei centri storici e dei centri commerciali naturali,
- svilisce il significato autentico delle festività, sia civili che religiose,
- crea un’odiosa segregazione a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio rispetto a quelli degli altri settori.
Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil abruzzesi ritengono quindi che la mobilitazione per la regolamentazione delle aperture domenicale non è solo a favore delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio, ma rappresenta anche una mobilitazione per il territorio e l’ambiente, per i centri storici, per la cultura. Regolamentare il commercio significa inoltre porre una riflessione su modelli e indirizzi di sostenibilità alternativi al consumismo sfrenato.
Alla luce di tutto ciò le segreterie di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs dell’Abruzzo invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori che non hanno la prestazione festiva nel contratto individuale di lavoro a non dare la propria disponibilità ad effettuare la prestazione lavorativa nei giorni delle prossime festività: 21 aprile (Pasqua) e 22 aprile (lunedì dell’Angelo), 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno.
Allo stesso tempo invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno nel contratto individuale la prestazione festiva ad aderire allo sciopero che le organizzazioni sindacali hanno proclamato negli stessi giorni di festa.