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13 Marzo 2009   09:50  

Dalla newsletter dell'Aiab notizie fresche dal mondo del biologico e dell'agricoltura sostenibile

L'Ue rende obbligatoria l'indicazione di provenienza delle materie prime sull'etichetta
Indicazione obbligatoria in etichetta del luogo di produzione delle materie prime e l'introduzione di un marchio europeo generale di qualità, con la dicitura "prodotto nell'Unione europea" che consenta ai prodotti comunitari di distinguersi sul mercato, godendo, dunque di un vantaggio competitivo agli occhi dei consumatori. E ancora una maggiore tutela comunitaria e internazionale per Dop e Igp, per la produzione biologica, che rappresenta una grande possibilità di crescita dell'agricoltura europea; informazioni più trasparenti in tema di Ogm e la creazione di un'Agenzia europea per la qualità dei prodotti che collabori strettamente con l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e con le unità della Commissione Ue responsabili della tutela della qualità alimentare. E' quanto preved e la relazione dell'eurodeputata Maria Petre, approvata dal Parlamento europeo con 547 voti a favore. Partendo dalla precisazione che "le norme comunitarie in materia di sicurezza alimentare sono tra le più rigorose al mondo, e rappresentano un mezzo per conseguire un importante valore aggiunto", si chiede il rispetto di esse anche da parte dei prodotti importati. (helpconsumatori)
“Bene ha fatto il Parlamento europeo a pronunciarsi in favore dell’indicazione d’origine obbligatoria per i prodotti alimentari”: così il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha commentato la notizia del voto dell’Assemblea europea a riguardo. Gli eurodeputati hanno votato perché sia obbligatorio scrivere sulle confezioni di carne, uova e latte se gli animali sono stati nutriti - ha proseguito Zaia - con mangimi Ogm. Inoltre si chiede di dare la possibili tà di scrivere in etichetta “esente da Ogm”. “Mi sono sempre battuto in sede europea per introdurre l’etichettatura d’origine obbligatoria per tutti i prodotti alimentari - crediamo che il voto del Parlamento sia un importante segnale e una prima vittoria e che vada nella giusta direzione”. “Tutelare i cittadini-consumatori, soprattutto in questo periodo di crisi, è un dovere cui nessuna istituzione deve sottrarsi”. “A Strasburgo si è anche delineata una direzione per l’agroalimentare che non può che vederci concordi e protagonisti: la qualità infatti è un indiscutibile primato per chi può vantare oltre 4.500 prodotti tipici”. “Scegliere i farmer’s market, accorciare la filiera e puntare sul biologico ci sembrano buoni viatici per l’agricoltura europea. Purché si tenga presente che non si possono ammettere concorrenti sleali che puntino su una co mpetitività fatta a scapito della salute”. (Winenews)

A Milano parte la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili: Fa' la cosa giusta!

Più qualità e meno usa e getta, più gusto e meno cibo in scatola, più aria pulita e meno chilometri in auto: in sintesi, consumare meglio per consumare meno. E' questa la parola d'ordine del salone 'Fa' la cosa giusta!', vetrina sul consumo critico e sugli stili di vita sostenibili in programma dal 13 al 15 marzo a Fieramilanocity. Dalla bio-edilizia al co-housing, dalla moda ecologica al software libero, e poi ancora agricoltura biologica, orti urbani, gruppi d'acquisto solidale, turismo 'lento': lunghissima la lista delle tematiche e delle proposte che saranno messe in mostra da oltre 500 espositori. ''I numeri della rassegna sono in crescita - spiega Miriam Giovanzana, amministratore unico di Terre di mezzo, che organizz a il salone - e ci pongono in controtendenza rispetto ad altre fiere. Ritengo sia un buon segnale''. Tra le novità di questa edizione ci sarà una serie di incontri dedicati al mondo del carcere. Non mancherà infine un ampio calendario di seminari e tavole rotonde, laboratori per imparare a fare il pane o a produrre da sé dentifrici e detersivi, e poi musica dal vivo, intrattenimento con artisti di strada, presentazioni di libri e molto altro. (Ansa)
In tempo di crisi economica, è necessario ripartire da un modello economico diverso, più giusto e più efficiente. L’agricoltura biologica è una delle basi dell’economia solidale, che costituisce la reale alternativa alla crisi attuale. Anche pe r questo l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica parteciperà con un suo spazio e tante iniziative a Fa’ la cosa giusta!, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, a Milano dal 13 al 15 marzo, presso la Fieramilanocity. L’AIAB, presente alla fiera con tante aziende socie (Padiglione 1, Stand AIAB PA 12), ha organizzato per l’occasione tante iniziative. L’Associazione dedicherà particolare attenzione all'agricoltura sociale carceraria, con la presentazione del progetto “Agricoltura sociale e detenzione: un percorso di futuro” domenica 15 marzo alle 14:30 in Piazza Parla come Mangi. Anche il Progetto Bio Borsa (finanziato dal Mipaaf), che consiste in una vetrina online dei prodotti e delle aziende biologiche italiane, verrà presentato alla Fiera, venerdì 13 marzo alle 14.30, presso lo stand Aiab. Tutti i giorni ci sarà anche spazio per il Biopasto, degustazione e presentazione di pro dotti di agricoltura biologica (organizzata da Aiab Lombardia), ad ora di pranzo, e per il Bioaperitivo serale. AIAB Lombardia organizzerà due incontri dedicati alla zootecnia biologica: sabato 14 alle ore 11 presso lo stand Aiab, "piacere, bio! yogurt, i formaggi freschi del nostro territorio"; Domenica 15, alle ore 11 nello stesso stand "piacere, bio! la carne e i salumi del nostro territorio". Da non perdere il Venerdì dalle 13 alle 14, a Piazza Parla come mangi!, “Qualità e risparmio nella filiera corta del cibo” Presentazione del libro che accompagna questa edizione di Fa’ la cosa giusta! dedicato alla ricerca del gusto, della qualità e del risparmio (anche ambientale). Presentano: Bruna Brembilla - Assessore Ambiente e Verde, Provincia di Milano; Andrea Ferrante - presidente Aiab; Francesco Abiuso - giornalista, autore del libro; Miriam Giovanzana — direttore editoriale Terre di mezzo. Per consultare il programma delle in iziative, clicca qui. (Aiab)


La certificazione del Bio a una svolta: meno burocrazia, più professionalità

“Il mondo della certificazione del biologico è oggi ad un punto di svolta: bisogna aggiornare le regole dei controlli e adeguarle a un settore c he ormai da anni rappresenta una realtà produttiva solida e in costante espansione”. Andrea Ferrante, presidente dell'Associazione Italiana Agricoltura Biologica ha aperto così la Conferenza nazionale “Le nuove frontiere della certificazione per l'agricoltura biologica”, organizzata dall'Aiab, che si è svolta il 6 marzo a Roma, presso la Sala delle Conferenze a Palazzo Marini - Camera dei Deputati. Al congresso hanno partecipato, tra gli altri, Alberto Manzo (Mipaaf), Oreste Gerini (Icq), Stefano Masini (Coldiretti), Vittorino Crivello (BIOS) e Antonio Longo (Movimento Difesa del Cittadino). “Oggi — ha spiegato Ferrante - si assiste all’assurdo che un’azienda agricola consuma buona parte del suo tempo a compilare “carte” per dimostrare che è biologica, mentre nessuno verifica dal punto di vista agro — biologico, la bontà del suo reale processo di conversione o coltivazione”. Aiab rit iene che il mondo del biologico non si possa permettere cadute di fiducia da parte dei consumatori. Secondo Andrea Ferrante, “La riduzione ad autocertificazione disconoscerebbe il valore intrinseco del modello che prevede che tutti i cittadini compiano il proprio diritto-dovere, sia che siano produttori che consumatori. Dunque, la certificazione di parte terza è sicuramente un punto indispensabile per garantire una filiera lunga controllata”. Secondo Aiab, mentre i produttori sono cresciuti in numero e qualità non si è al contempo formata una classe di tecnici che conoscono il modello che l'agricoltura biologica rappresenta. Bisogna dunque investire nella formazione. Anche gli Organismi di Controllo devono modificare il proprio assetto per evitare conflitti d'interesse, garantendo la totale terzietà di chi all’interno degli Odc ha un ruolo politico o/e gestionale ad alto livello, nonché di chi ha un ruolo tecnico. Durante il congre sso si è anche parlato di sistemi alternativi di certificazione come quella di gruppo e quella partecipativa. La certificazione di gruppo risponde alle richieste di semplificazione che le aziende, piccole e consorziate, poste su un dato territorio (ad esempio le aree protette) possono dare, permettendo all’organismo di controllo esterno di verificare e valutare la validità del Sistema di Controllo Interno, certificando il gruppo e, su richiesta, i singoli prodotti. Il sistema di garanzia partecipata, invece, può essere ideale per sviluppare processi di certificazione che siano i più adeguati a dinamiche come quelle dell’agricoltura familiare. (Ban)


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