Lassolutamente semplice, fondamento semplice di ogni grandezza e sostanza di ogni composizione; superiore a ogni vicenda, infinita ed immenso.». Con questa citazione tratta dal De Minimo del filosofo del libero pensiero Giordano Bruno, il pittore abruzzese Nicola Troilo, meneghino di adozione, dove vive da tempo ed espone, dal 1993 nelle maggiori gallerie darte contemporanea milanesi ed italiane, i suoi quadri, manifesta non solo lidea della pittura come universo in evoluzione, ma anche la possibilità di operare tra le ripetizioni e le somiglianze, tra ciò che è sempre uguale a se stesso e ciò che in conseguenza muta continuamente.
Lartista presenta una serie di quadri di grande formato realizzati negli ultimi anni insieme a delle carte di piccole dimensioni. La trama ricorrente della pittura è una figura antropomorfa, stilizzata, carica di memorie e archetipi, essendo se stessa tramutandosi in pura forma ed energia.
Il colore è di supporto alla visione (in chiaro come in carico), ma non determina il percorso, tuttal più magnetizza attirando o respingendo.
Levoluzione del quadro, secondo lartista, è nello spazio che ci avvolge, come una seconda pelle che continua allinfinito. Ha tante sfumature ma è difficile trasmettere il sentimento da dove partono.
Nelle carte fatte di puntini a pennarello la figura si fa più evanescente per lasciare spazio a una campitura astratta dove solo dopo osservazione ci si lascia trascinare dal percorso figurativo.
Il tutto trasmette una pittura leggera, non condizionata, dove il senso di libertà è totale.
Tutto questo è lestro pittorico di Nicola Troilo, che inaugura la sua personale sabato 22 dicembre, alle ore 17,30 presso i saloni del Museo Michetti di Francavilla.
Lesposizione sarà aperta gratutitamente al pubblico ed agli appassionati a partire da giovedì 27 dicembre, dal martedì al sabato negli orari 10 -12 e 16 – 19. Domenica e lunedì la mostra è chiusa.
La mostra terminerà domenica 20 gennaio 2008.
Il catalogo della mostra è curato dal critico darte Valerio Dehò.