Vertice segreto dei leader regionali del centrodestra, nessuna intesa. Restano bloccate le nomine dei Cda delle partecipate della Regione Abruzzo.
Un vertice segreto tra i big del centrodestra abruzzese si è concluso senza un accordo definitivo, alimentando la confusione sulla gestione delle nomine dei Cda delle partecipate regionali. L’incontro, che si è svolto a Roma, ha visto protagonisti il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Etel Sigismondi, il deputato di Forza Italia, Nazario Pagano, e il coordinatore della Lega, Luigi D’Eramo, ma non è riuscito a sbloccare la situazione di stallo che si protrae ormai da mesi. Da maggio, infatti, il tavolo politico cerca di definire i ruoli chiave per i vari enti partecipati, ma senza successo.
Il problema principale è legato alla spartizione dei posti di comando: Fratelli d’Italia, con il 23,4% delle preferenze e 9 consiglieri eletti, pretende la maggioranza dei posti, ma questa richiesta crea tensioni con gli altri partiti della coalizione, come la Lega, scesa al 7,5%, e Forza Italia, che con il 13,4% non intende essere messa da parte. A peggiorare la situazione è il fatto che il tempo per procedere allo spoils system è scaduto il 7 ottobre, lasciando gli enti partecipati in una situazione di incertezza, costretti a occuparsi solo dell’amministrazione ordinaria.
La questione ha assunto toni ancora più accesi durante l'ultimo incontro di giunta, quando il governatore Marco Marsilio e l’assessore alle Attività Produttive Tiziana Magnacca hanno deciso di commissariare l’Agenzia regionale delle attività produttive (Arap), affidandone la gestione al dirigente regionale Mario Battaglia. La decisione ha suscitato le proteste di Forza Italia e della Lega, con gli assessori Roberto Santangelo e Emanuele Imprudente che hanno lasciato la stanza senza votare, sollevando dubbi sulla legittimità del commissariamento. L’Arap, infatti, è di competenza del Consiglio, ma il commissariamento è stato giustificato con un atto di giunta legato a un progetto di riforma.
Questa decisione ha alimentato ulteriormente le tensioni all'interno della maggioranza, con la Lega che ha bloccato le nomine degli enti di competenza del Consiglio, tra cui le Ater e le Adsu delle principali città abruzzesi, rimandando tutto al prossimo consiglio regionale. Tuttavia, a giudicare dal mancato accordo del vertice romano, è molto probabile che anche la prossima seduta si concluderà senza un nulla di fatto.
Nel frattempo, iniziano a circolare indiscrezioni sui nomi che potrebbero ricoprire ruoli chiave. L’ex sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, attualmente difensore civico, potrebbe essere designato come nuovo presidente della Saga, la società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo, mentre al suo posto come difensore civico si vocifera l’avvocato aquilano Alessandro Piccinini, ex assessore comunale dell'Aquila.
Fratelli d’Italia intende mantenere la guida di Abruzzo Progetti, con Andrea Di Biase come amministratore unico, ma si parla anche di un possibile sostituto proveniente dalla Marsica. Forza Italia, invece, punta a mantenere il controllo della Tua, la società regionale dei trasporti, attualmente guidata dal segretario provinciale azzurro dell'Aquila Gabriele De Angelis, mentre per la Fira, la finanziaria regionale, FdI vorrebbe affidarla al partito Noi Moderati.
Anche la gestione dell'Ersi (Ente regionale per il servizio idrico) è al centro di trattative. Attualmente presieduto da Nunzio Merolli (quota Lega), l’ente rappresenta uno dei nodi più complessi da sciogliere. La Lega, che potrebbe mantenere il controllo di enti importanti come l’Arta (Agenzia regionale per la tutela ambientale) e l’Asr (Agenzia sanitaria regionale), si trova comunque a dover cedere su molte altre caselle.
Non meno delicata è la situazione dell’assessore al Bilancio, Mario Quaglieri (FdI), criticato per la gestione dei contributi discrezionali e al centro di un’inchiesta per conflitto di interessi. La sua figura rappresenta un ulteriore elemento di frizione all'interno della maggioranza, con la Lega che rivendica la presidenza dell’Ater dell’Aquila, attualmente guidata dall’avvocato Isidoro Isidori (quota Lega).
La partita delle nomine, insomma, resta apertissima, con molti interessi in gioco e poche posizioni sicure. Il rischio è che il mancato accordo continui a paralizzare l'attività amministrativa, lasciando gli enti partecipati in una situazione di incertezza e i rapporti tra i partiti della maggioranza sempre più tesi. Le prossime settimane saranno decisive per capire se si riuscirà a trovare una quadra o se il caos continuerà a regnare.