"Non Una Di Meno" oggi corteo a Roma contro la violenza sulle donne

23 Novembre 2019   10:38  

"Oggi la marea femminista tornerà a inondare le strade di Roma contro la violenza patriarcale, economica, istituzionale al grido di Non Una Di Meno.
Scendiamo in piazza per affermare che l'unico cambiamento possibile è a partire dalla rivolta permanente: dalle pratiche, dalle lotte, dalla solidarietà femminista".

Violenza da mano conosciuta Lo afferma l'organizzazione "Non Una di Meno", ricordando che ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il suo partner; tre femminicidi su quattro avvengono in casa; il 63% degli stupri è commesso da un partner o ex partner; continuano le violenze di genere.

Proprio alla vigilia della manifestazione, un'altra donna è stata uccisa a coltellate, nel Palermitano.

La vittima è una 30enne rumena, Ana Maria Lacramioara Di Piazza, di Giardinello. Il corpo della donna è stato ritrovato nelle campagne tra Balestrate e Partinico, lungo la statale 113. I carabinieri hanno fermato il presunto assassino: un imprenditore di Partinico di 50 anni, con il quale la vittima sembra avesse una relazione. Secondo una ricostruzione degli investigatori, avrebbe ucciso la donna perché minacciava di rivelare tutto alla moglie.

"La violenza - sottolinea l'organizzazione 'Non Una di Meno' - non ha passaporto né classe sociale, ma spesso ha le chiavi di casa e si ripete nei tribunali e nelle istituzioni. Per questo il lavoro dei centri antiviolenza femministi va riconosciuto, garantito e valorizzato", sottolineano le femministe. 

"Ma servono atti concreti: un salario minimo europeo, un reddito di autodeterminazione svincolato dalla famiglia e dai documenti di soggiorno".   Partecipano i centri antiviolenza E anche la rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re - Donne in rete contro la violenza - sarà alla manifestazione "Non una di meno", a Roma, per ribadire il proprio impegno per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile sulle donne. "Quello che chiediamo sono interventi di sistema e non provvedimenti tampone - afferma Lella Palladino, presidente di D.i.Re. -.

Non abbiamo bisogno di nuove norme, ma di un cambiamento culturale radicale, che investa la società tutta, e di misure che affrontino la violenza come un fenomeno strutturale che non può essere contrastato se non si assicurano ai centri antiviolenza risorse certe e adeguate". 


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