Non è chiedere troppo?

Tasse da Gennaio 2010

27 Luglio 2009   08:21  

Nella giornata di venerdì 24 Luglio è stato approvato dalle Camere il “decreto anticrisi” e, come amaramente abbiamo constatato, non vi è alcun emendamento per prorogare l’esenzione delle tasse a L’Aquila e nei comuni del cratere.

Quindi, per ciò che è stato deciso fino ad oggi, a Gennaio 2010 gli aquilani torneranno a pagare le tasse, nonostante le rassicurazioni da parte del Presidente del Consiglio e del Presidente della Giunta Regionale Giovanni Chiodi. C’è di più, i cittadini colpiti dal sisma del 6 Aprile dovranno anche restituire, in soli due anni, quanto non corrisposto all’erario in questi mesi. Situazione completamente differente rispetto a quanto si fece per altri eventi catastrofici che colpirono in passato altre regioni.

Si pensi ad esempio alla regione Umbria, le tasse furono sospese per un anno e restituite dopo 12 anni, al 40 per cento, ed in 120 rate. Per noi, la sospensione è stata di appena 6 mesi e si pretende dagli aquilani la restituzione, da gennaio, di 23 milioni di euro al mese per mutui, tasse ed oneri non versati.

Innanzitutto mi chiedo: perché questa disparità? Siamo più dignitosi e quindi ci meritiamo di meno? Siamo più forti e quindi ce la possiamo cavare da soli?

Ci siamo stancati dei pubblici complimenti per come abbiamo affrontato la catastrofe, adesso pretendiamo un aiuto giusto per superare le difficoltà, e non, come follemente previsto, una zona franca al contrario.

Anche perché cosa è cambiato per chi ha perso casa e lavoro in questi mesi?

Certo di promesse ne sono state fatte tante e, sinceramente, vedo anche molto lavoro per la costruzione di queste abitazioni semidefinitive che dovranno accogliere noi aquilani ( da Settembre?? Novembre??), nel frattempo, però, chi ha perso il lavoro sta fortemente in crisi. Il periodo estivo non aiuta certamente né i liberi professionisti né tantomeno i commercianti ed ecco, quindi, che le speranze lavorative si riversano tutte su Settembre. Ma da oggi con una spada di Damocle in più, concreta e non indifferente. Tornare a pagare tutto da Gennaio 2010 e così l’ansia e la preoccupazione nei cittadini cresce.

Da tutto questo si comprende lo stato di difficoltà in cui versa la popolazione di L’Aquila, ma in realtà ciò che passa attraverso la comunicazione - i potentissimi media - è di tutt’altro tipo.

Passa , infatti, che è stato riaperto il centro storico, passa che gli Aquilani sono soddisfatti del lavoro di Berlusconi (parlate con chi sta nelle tende in questi giorni d’afa e di amarezza per le tasse da dover ripagare!!), passa che L’Aquila è tornata ad una situazione di semi-normalità, (ma dove? Io vado tutte le mattine a lavoro e di normalità ne percepisco davvero poca con le scosse che continuano e con il futuro incerto).

Insomma, tutto questo per dire che l’immagine che si sta dando della nostra città non solo non è aderente alla realtà, ma è decisamente pericolosa. Pericolosa perché le persone che leggono i giornali e che seguono i telegiornali, lontani dall’Aquila, pensano che tutto stia andando per il meglio e che quindi, catastrofe avvenuta a parte, non abbiamo bisogno di ulteriori aiuti.

Andando in giro per Pescara mi capitava spesso di percepire negli occhi pietosi delle persone una certa curiosità unita a forte preoccupazione per la nostra condizione, ora invece mi accorgo che mi fanno sorrisi soddisfatti e rassicuranti. Siamo arrivati al punto che alcuni sciocchi si compiacciono della nostra nuova situazione di fortuna e di sicuro futuro arricchimento personale. Dopo averli trattati male, razionalizzo e capisco che non si rendono conto. Ma la colpa di tutto questo di chi è?

Solo ed esclusivamente di Berlusconi che gestisce l’informazione? Sinceramente non penso. Il nostro problema è rappresentato anche dalle istituzioni locali. Il Sindaco Cialente sono 4 giorni che vuole riconsegnare questa benedetta fascia tricolore al Presidente Napolitano… lo facesse!!! Ma quando era il momento di farsi sentire, nelle 18 volte che Berlusconi è venuto a L’Aquila che faceva? Dov’era? Quando il Presidente del Consiglio chiedeva, negli incontri pubblici, alle istituzioni locali se volevano fare qualche domanda o avevano qualche richiesta, perché seduti in prima fila il Sindaco e la Presidente della Provincia non dicevano nulla?

E la Presidente della Provincia dov’è in questi giorni, da quando tutti l’hanno fotografata su giornali e intervistata nei telegiornali sotto l’ascella del Presidente degli Stati Uniti Obama, attaccata come una fan quindicenne a Clooney, baciata e scaraventata sul palco da Murray, scatenata cantante con Baglioni, nessuno più ha grandi notizie su di lei.

Ma perché abbiamo dato ai media questa immagine di noi ? Perché la Presidente Pezzopane invece di stare in disparte, a causa di ciò che ci è e che le è capitato durante questo periodo, è voluta essere stranamente e prepotentemente protagonista di una festa (il G8) che ha organizzato il tanto “odiato” Premier?

Perché una Presidente della Provincia che sempre si è data da fare per il bene della collettività, che si è distinta per aver lavorato con passione e rigore durante tutto il mandato si è fatta scoprire in queste vesti ridicole?

Ma non era piuttosto il caso di far conoscere a tutti la nostra realtà, che non è fatta solo di macerie e di case da ricostruire, ma di gente che ha perso il lavoro, che non riesce a superare psicologicamente il trauma, è fatto di tasse da ricominciare a pagare, è fatto di persone anziane che non vedranno più la loro città perché non faranno in tempo, è fatto di persone in difficoltà che, pur se la massima dignità non gli consente di mostrarsi disperati, lo sono.

E’ per questo che mi chiedo come abbiamo fatto ad arrivare al punto di doverci preoccupare di un decreto che non posticipa l’esenzione dalle tasse. Come mai non si è lavorato bene per garantire questo sgravio tanto necessario da essere stato normalmente adottato nelle altre catastrofi naturali. Probabilmente la risposta alla disparità tra l’Aquila e l’Umbria (per citarne una, ma anche il Molise, l’Irpinia ecc.) sta proprio nel lavoro fatto dalle istituzioni. Probabilmente in quelle regioni i rappresentanti del popolo hanno svolto con attenzione e determinazione il loro lavoro, impegnandosi ed interfacciandosi in modo deciso con le istituzioni nazionali.

Si doveva prevenire tutto questo. Il Sindaco doveva fare il nostro interesse prima, istituzionalmente, non con le minacce e le smanie successive. La Presidente Pezzopane tra un bacio ed un ballo doveva aiutarlo e forse, allora, avremmo dato un’immagine esatta della nostra situazione e anche i media avrebbero recepito ciò che veramente è e non ciò che Berlusconi vuole far sembrare che sia.

Invece i nostri politici locali hanno partecipato, divertendosi, a questa farsa ed ora noi tutti paghiamo conseguenze amare.

Il decreto anticrisi andrà al Senato a Settembre, facciamoci sentire, chiediamo che la proroga venga fatta, chiediamo al Sindaco e alla Presidente della Provincia di non andare in vacanza e di attivarsi concretamente.

In tutto questo, ovviamente, mi auguro che il Presidente della Giunta ricordi costantemente e fortemente al Premier la promessa che in sua presenza ha fatto ai cittadini di L’Aquila di prorogare l’esenzione dalle tasse.

Dobbiamo fare sentire le nostre ragioni non gridando ma cercando canali istituzionali giusti affinché le richieste siano effettivamente ascoltate.


Francesca Aloisi

 



 

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