Nove Martiri aquilani: la giornata della memoria di una scelta corraggiosa pagata con la vita

23 Settembre 2011   10:45  

Oggi è la giornata della memoria dei 9 martiri aquilani e un particolare ricordo si è celebrato stamane 

«Abbiamo coinvolto un centinaio di studenti -ha spiegato il professor DavidAdacher, organizzatore insieme a Raffaele Suffoletta della VII^ edizione delle Giornate di storia delle Forze Armate Italiane per ripercorrere il tragitto dei giovani martiri. Un' occasione per conoscere giovani che fecero scelte eroiche e coraggiose»

Il variegato programma della giornata ripete quello della scorsa edizione.

Alle 9,00, presso il piazzale dell’I.I.S. “Amedeo di Savoia duca d’Aosta”, si è tenuta la cerimonia dell’Alza Bandiera, con la deposizione di una corona d’alloro in ricordo dei giovani studenti morti (Fernando della Torre frequentava il Regio Istituto Tecnico Industriale). Alle ore 9,30 decine di studenti, accompagnati da docenti e da guide del C.A.I., si sono mossi da S. Sisto a Collebrincioni, lungo lo stesso sentiero (quello di “Madonna Fore”) percorso dai giovani intenzionati a raggiungere i gruppi dei resistenti nel Teramano.

Le vicende storiche sono state rievocate dal prof. Walter Cavalieri. 

Intanto le commemorazioni ufficiali si sono svolte presso la caserma Pasquali Campomizzi, alla presenza del sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e delle massime autorita' militari, la cerimonia del 68esimo anniversario dell'eccidio dei Nove Martiri aquilani. Presente alla cerimonia, in rappresentanza dell'Anpi (associazione nazionale partigiani italiani), anche l'onorevole Alvaro Iovenitti. anniversario dell'eccidio dei Nove Martiri aquilani. Presente alla cerimonia, in rappresentanza dell'Anpi (associazione nazionale partigiani italiani), anche l'onorevole Alvaro Iovenitti.

Dopo la cerimonia e' seguito l'omaggio del 33esimo Reggimento Artiglieria Acqui all'eroismo dei giovanissimi martiri aquilani.

Bruno D'Inzillo, Bernardino Di Mario, Fernando Della Torre, Carmine Mancini, Giorgio Scimia, Francesco Colaiuda, Anteo Alleva, Sante Marchetti, Pio Bartolini, questi i loro nomi, avevano tutti tra i diciotto e vent'anni. Dopo l'8 settembre del 1943 avevano deciso di unirsi alle schiere di partigiani che combattevano le truppe di occupazione tedesche. Rifugiatisi sulle montagne nei pressi dell'abitato di Collebrincioni per sfuggire ai rastrellamenti, a seguito di una delazione furono catturati dal contingente tedesco, condotti nella caserma Pasquali, costretti a scavarsi la fossa e fucilati. I loro corpi furono rinvenuti solo dopo la liberazione della citta' dell'Aquila, avvenuta il 13 giugno del 1944, e ricomposte all'interno della scuola elementare "De Amicis", dove ricevettero l'omaggio della cittadinanza.

Bruno D'Inzillo era figlio di un colonnello dell'esercito, aveva da poco terminato gli studi liceali e desiderava iscriversi alla facolta' di Medicina. Aveva scritto una raccolta di versi dal titolo "Retoriche cosmiche"; Fernando Della Torre era originario di Sulmona e apparteneva ad una famiglia di origini ebraiche. Dopo aver conseguito il diploma all'Istituto tecnico industriale, rimasto orfano dei genitori, aveva trovato un impiego; Giorgio Scimia era studente dell'ultimo anno dell'istituto Magistrale e sognava di diventare aviatore; Carmine Mancini era il piu' caro amico di Bruno D'Inzillo e, come lui, scriveva poesie e si accingeva a iscriversi alla facolta' di Medicina; Bernardino Di Mario frequentava l'Istituto tecnico industriale, fu l'ultimo a morire poiche' non venne ucciso subito dalla scarica di fucili.

La piazza dedicata ai Nove Martiri aquilani, nel cuore del centro storico, dove una lapide ricorda i giovani eroi della Resistenza, e' stata restituita alla fruibilita' di recente, dopo l'inserimento all'interno della "zona rossa", a seguito del sisma del 6 aprile 2009.


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