Nuovo blocco per lo stabilimento Sevel, la Marelli resta ferma

03 Ottobre 2024   15:25  

La sospensione produttiva della Marelli di Sulmona si prolunga a causa della carenza di componenti per i veicoli Stellantis, preoccupando sindacati e lavoratori.

La produzione nello stabilimento Magneti Marelli di Sulmona continua a subire ritardi a seguito delle difficoltà produttive dell'ex Sevel di Atessa. Quest'ultima, responsabile di circa l'80% della produzione della fabbrica peligna, ha annunciato ieri sera un'ulteriore riduzione dei volumi. La causa principale è la continua mancanza di componenti essenziali per la realizzazione dei furgoni Ducato, un problema che affligge l'intera catena di approvvigionamento del gruppo Stellantis.

A causa di questa situazione, oggi è stato deciso un nuovo fermo produttivo per i dipendenti della Marelli, che, salvo ulteriori cambiamenti, dovrebbero riprendere regolarmente le attività a partire da domani. È bene ricordare che i turni notturni, sospesi dallo scorso 26 agosto, rimarranno ancora bloccati finché la flessione nei volumi produttivi non verrà risolta.

Il perdurare di questa crisi all'interno del settore automotive preoccupa fortemente le organizzazioni sindacali. La carenza di componenti e l'impatto negativo sulla produzione stanno infatti mettendo a rischio la stabilità di numerosi posti di lavoro. Per questo motivo, i sindacati hanno già in programma diverse assemblee che si terranno la prossima settimana, in preparazione dello sciopero fissato per il 18 ottobre. L'iniziativa è volta a sensibilizzare l'azienda e le autorità governative sulle gravi problematiche che stanno colpendo l'intero comparto produttivo automobilistico.

Le difficoltà nella fornitura di materiali non riguardano solo l'Italia, ma si inseriscono in un contesto più ampio che interessa tutto il settore automobilistico europeo e globale. Le cause vanno cercate nella crisi dei semiconduttori, nella pandemia, e in recenti turbolenze logistiche, che hanno portato le aziende a riorganizzare continuamente i loro processi produttivi. Stellantis, uno dei principali attori del mercato, non è immune a tali difficoltà, con ripercussioni non solo su Sevel e Marelli, ma su numerosi stabilimenti del gruppo.

La situazione potrebbe, quindi, protrarsi ancora nelle prossime settimane, rendendo necessarie ulteriori azioni sindacali e un dialogo con il governo per trovare soluzioni in grado di arginare questa crisi che colpisce in particolare i lavoratori delle fabbriche coinvolte.


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