Nuovo viaggio di Biondi all’estero. PD: “Vita in vacanza a spese degli aquilani”. Lui: "Tutto Falso"

24 Aprile 2025   12:39  

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Partito Democratico L’Aquila

A fine gennaio la vacanza di 8 giorni in Australia – costata 14mila euro alle aquilane e agli aquilani – per ringraziare del finanziamento di oltre 4 milioni di dollari destinato alla ricostruzione, all’indomani del terremoto (16 anni fa), dagli italiani emigrati, risorse inizialmente impegnate dall’amministrazione di centrosinistra per la realizzazione del parco urbano di piazza d’Armi e poi ‘stornate’, vista l’incapacità di Biondi e della sua Giunta di realizzare quel progetto strategico, al recupero della Torre civica stralciata dal piano di ricostruzione di Palazzo Margherita.

Ad inizio febbraio gita a Bruxelles, per accompagnare il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio confermato alla guida dei Conservatori europei al Comitato europeo delle Regioni.

Neanche un mese dopo, il ritorno a Bruxelles per la mostra “Earthquakes of Abruzzo (IT) from 2009 Until Today”; qualche giorno prima a Roma per discutere con il ministro Fitto di semplificazioni burocratiche e lotta allo spopolamento, ed un salto a Sulmona per farsi fotografare con il candidato sindaco di centrodestra alle amministrative di primavera.

Non è mancata, in quei giorni, una scampagnata a Magliano dei Marsi per il Cacio Torneo, una tappa a Rocca di Cambio per accogliere il viceministro dell’Economia Leo e a Celano per discutere del piano Mattei con il viceministro degli Affari esteri Cirielli.

A fine marzo la mangiata di arrosticini a Roma, alla fiera dell’agricoltura organizzata dal ministro Lollobrigida, nelle ore in cui la Giunta regionale imponeva l’aumento dell’Irpef per coprire i buchi di bilancio del sistema sanitario regionale; qualche giorno prima a Vasto per ricordare la svolta di Fiuggi e la nascita di Alleanza nazionale.

Altro giro, altra tappa internazionale a Lublino, in Polonia, ad inizio aprile, per il vertice dei leader conservatori locali e regionali, ospite del presidente della Regione di Lubelskie, il maresciallo Jaroslaw Stawiarski. Quindi a Torino, il 17 aprile, per l’Agenda dei comuni e delle città della coesione.

Ed ora un nuovo emozionante viaggio internazionale dal 24 al 30 aprile, a carico dei contribuenti aquilani “ça va sans dire”, stavolta in Giappone, accompagnato dal solito staff comunicazione per immortalare ogni momento della gita.

Ecco l’agenda del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, da fine gennaio 2025 ad oggi: in poco meno di 4 mesi, un tourbillon di viaggi degno di un parlamentare – la vera aspirazione del primo cittadino – più che di un sindaco, e che poco – pochissimo – sembrano avere a che fare con i problemi dell’Aquila, con le criticità da risolvere, con le risposte da dare a cittadine e cittadini che gli hanno affidato l’onere, che dovrebbe essere un onore, di governare la nostra città.

Ai tanti impegni fuori città, ovviamente, corrisponde un’assenza pressoché costante sia alle riunioni della Giunta comunale che ai lavori del Consiglio comunale, anche quando l’assise civica è riunita per discutere questioni cruciali che riguardano la vita degli aquilani; si pensi proprio al Consiglio comunale straordinario sulla sanità, alla protesta contro l’aumento delle tasse voluto dall’amico Marsilio.

Viene da farsi una domanda: chi sta svolgendo le funzioni di sindaco, in questi mesi? L’unica certezza è che il ricchissimo stipendio va nelle tasche di Biondi, che intanto gira il mondo a spese del Comune.

Beccato dalla stampa, cui non era stato fornito alcun dettaglio sul viaggio in Giappone, tenuto segreto fino all’ultimo, il primo cittadino si è affrettato a spiegare – tramite i canali istituzionali – che sarà a Kyoto con la sua addetta stampa ed i titolari degli Uffici speciali “per condividere esperienze e strategie volte a rafforzare la resilienza urbana e la rigenerazione post-crisi”.

Chissà cosa racconterà Biondi: discuterà, magari, della mancata ricostruzione delle scuole, il buco nero del post sisma aquilano, in un paese dove l’edilizia scolastica rappresenta un luogo strategico di Protezione civile per l’intera cittadinanza, oltre che un posto sicuro per studentesse e studenti? Chissà se Biondi parlerà degli indici di vulnerabilità delle scuole frequentate dai nostri figli, dei ritardi nella ricostruzione delle scuole danneggiate, delle discutibili scelte sui pochissimi cantieri avviati, come quella di privare la scuola Pettino-Vetoio degli isolatori previsti da progetto iniziale.

Chissà che il sindaco non si interroghi sui ritardi cronici della ricostruzione pubblica, sui progetti strategici cestinati – dal piano di recupero di viale della Croce Rossa al parco urbano di Piazza d’Armi, da Porta Barete al Parco della Luna di Collemaggio fino alla mancata realizzazione della sede per gli uffici comunali – sui progetti lievitati nei costi e che non trovano una fine lavori più volte annunciata e non ancora realizzata (parlerà dell’incredibile caso del Ponte Belvedere?).

Di certo, la gita in Giappone è un’occasione ghiottissima per saltare le celebrazioni per gli 80 anni della Liberazione dal nazi-fascismo, senza che ci siano polemiche stavolta, considerato che, a differenza degli anni passati, quest’anno ha un motivo reale per non essere presente ad una giornata che, evidentemente, gli è particolarmente indigesta.

Intanto lo stesso Biondi su facebook risponde così:

Sono in partenza per Kobe, Giappone, perché essere lì, oggi, ha un significato profondo.
A 30 anni dal grande terremoto che la colpì, la città giapponese ha voluto riunire realtà da tutto il mondo che hanno vissuto drammi ambientali e scelto di trasformarli in occasione di rinascita.
L’Aquila è l’unica città italiana presente e siamo onorati di essere ospiti della municipalità di Kobe.
Insieme a sindaci e delegazioni internazionali, con Usra e Usrc, racconteremo il nostro percorso, quello che stiamo ancora costruendo, la storia che ci portiamo dietro. Non solo i risultati, ma anche le sfide e le scelte che hanno segnato il nostro cammino dopo il 2009.
Non è una semplice occasione formale, è un’opportunità di confronto tra chi vive la fragilità e lavora ogni giorno per rendere i propri territori più forti, più coesi, più pronti!
Condividere significa imparare dagli altri e, allo stesso tempo, offrire spunti e soluzioni a chi si trova ad affrontare un percorso simile.
Porto con me l’esperienza, il lavoro e la speranza di una città che sa cosa vuol dire ricominciare. Una città che non dimentica il dolore, ma che ha scelto di reagire, di guardare avanti, di rigenerare con determinazione e orgoglio.
L’Aquila per l’innovazione: un altro passo per costruire un territorio più forte, più sicuro e preparato al futuro.

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