Occhio al Trucco - Ricostruzione unghie

05 Settembre 2011   08:36  

Ci siamo affidati a Sandy Lampone, giovane onicotecnica che ci ha messo a disposizione la sua professionalità, date da 200 ore di corso, per guidarci nel mondo della ricostruzione delle unghie.

Ho fatto una lunga chiacchierata con Sandy e mi sono resa conto (ma in fondo già lo sapevo!) che, come per ogni cosa, nel momento in cui si decide di fare una ricostruzione, ci si deve sempre rivolgere ad una professionista riconosciuto. Come quando se ci fa male un dente, andiamo da un dentista con tanto di laurea e abilitazione, così a prendersi cura delle nostre unghie deve essere un'onicotecnica che ha seguito un corso specifico e idoneo a rilasciare un attestato per l'esercizio della professione. Purtroppo quest'ultima non è ancora riconosciuta legalmente, per cui, paradossalmente, se ci rivolgiamo ad un centro estetico, ma anche a parrucchieri o estetiste, sono in grado di “venderci” una ricostruzione unghie, anche se chi la esegue non ha alcun attestato di frequenza di un corso specifico. Sta a noi “indagare” e chiedere le credenziali di chi ci mette le mani addosso, è nel nostro diritto. A maggior ragione se siamo di fronte patologie più o meno gravi (la più diffusa l'onicofagia), per le quali l'onicotecnica non può dare soluzioni mediche, ma sicuramente risolvere il problema a livello estetico.

La regione Abruzzo è un po' indietro, in quanto non prevede alcun corso, infatti Sandy l'ha frequentato a Roma presso una scuola privata.

Molte sono le perplessità sulle controindicazioni di questo trattamento. Una ricostruzione, che sia in gel o acrilico, o l'applicazione di un semplice smalto, impedisce in ogni caso, il passaggio di aria e il prodotto chimico modifica la porosità dell'unghia, che non assorbe più agenti idratanti.

Questo non vuol dire che queste sostanze siano tossiche per l'unghia, per noi o per chi ci sta vicino! L'importante è affidarsi, come per tutte le cose (creme, tintura per capelli, cosmetici) a marche, magari un po' più costose, ma sicure. E' proprio per questo che ci si deve rivolgere a professionisti che investono nell'acquisto di prodotti sicuri. Occhio, dunque, anche al prezzo che vi si chiede.

Altro luogo comune da sfatare è che, una volta che si decide di tornare alla nostra unghia naturale, questa risulti assolutamente rovinata dalla ricostruzione. Sandy ci assicura che se la ricostruzione viene ben eseguita, i cosiddetti “ritocchi” possono essere effettuati ogni 3 settimane (ad un costo minore rispetto alla ricostruzione) e che se anche si decide di togliere completamente il gel o l'acrilico, con l'uso di un comune rinforzante per unghie e la limatura accuratamente eseguita, l'unghia non subisce alcun trauma irreversibile. Tra l'altro, se anche si vuole rimuovere la ricostruzione, con qualche seduta in più si possono avere dei passaggi intermedi, in cui applicare smalti di ogni tipo e a mano a mano, rimuovere il gel a strati livellandolo alla ricrescita naturale, senza limare troppo assottigliando eccessivamente l'unghia.

Una differenza fondamentale tra gel e acrilico è che quest'ultimo è molto più resistente agli urti e da una struttura più consistente, quindi più indicato per unghie molto corte.

La preparazione dell'unghia naturale è la stessa per gel, acrilico e semipermanente, potete trovarla qui

Sandy esegue una ricostruzione in acrilico con tip, french colorato e decorazione sottovetro. In questa puntata non vogliamo insegnarvi ad eseguire una ricostruzione, ma mostrarvela, passo passo e spiegarvi le principali differenze tra una ricostruzione in acrilico e in gel. Al contrario, vi esortiamo a rivolgervi sempre a professionisti, per raggiungere il risultato migliore e non provocare danni alle vostre unghie.

Prima di tutto si prepara l'unghia naturale. Si rimuovono, dunque le cuticole e si limano le unghie.

Prima dell'acrilico, viene applicata una tip in plastica. L'alternativa è applicare il prodotto su una cartina per dare la lunghezza all'unghia, ma la tip assicura una struttura più forte quando l'unghia naturale è molto corta o fragile.

Dopo aver scelto le tip della misura giusta per ogni dito, le attacchiamo con una colla speciale.

A questo punto, tagliamo la tip della lunghezza desiderata e limiamo lo “scalino” che si crea tra l'unghia naturale e la tip.

Passiamo un idratatore sopra l'unghia naturale.

La preparazione dell'unghia termina con l'applicazione di un mediatore di aderenza.

Prepariamo l'acrilico da stendere sull'unghia.

A differenza del gel, che è un unico prodotto, l'acrilico è composto da due sostanze che vanno miscelate. Si bagna quindi il pennello con il liquido, si immerge la punta nella polvere. Si forma una pallina di prodotto vischioso che solidifica all'aria in 35 – 45 secondi ad una temperatura tra i 21 e i 28 gradi, a differenza del gel che si polimerizza, ossia si solidifica, solo in lampada UV.

Se si decide di applicare colori forti è bene stendere, per prima cosa, uno strato sottile di acrilico su tutta l'unghia per creare la base trasparente e proteggerla dai pigmenti di colore che potrebbero macchiarla.

In questo caso, volendo eseguire un french, partiamo direttamente con una base rosa naturale.

La pallina di acrilico va posizionata a metà unghia, lavorandola in modo da appiattirla, delimitando la linea del french e sfumando verso le cuticole.

L'applicazione dell'acrilico risulta più difficoltosa perchè, asciugando all'aria, richiede più velocità e precisione, mentre il gel può essere modellato fino a che non si fa asciugare il lampada.

C'è da dire che l'acrilico, se ben usato, permette di dare una forma “perfetta” all'unghia che il gel non riesce a dare, in quanto questo si adatta alla forma dell'unghia, mente l'acrilico viene modellato in modo da correggere alcuni inestetismi come unghia piatta o onicofagica. Per questo l'uso dell'uno o dell'altro va valutato caso per caso.

Eseguiamo il french, formando stavolta, l'acrilico blu, con lo stesso liquido della base e la povere colorata.

I colori e le decorazioni che si possono eseguire sulla ricostruzione sono tantissimi e ormai la fantasia delle onicotecniche può spaziare dai disegni più classici alle micropitture.

Con l'acrilico trasparente, facciamo 3 applicazioni diverse del prodotto: sul french, a metà unghia e vicino alle cuticole, stando bene attenti a livellare bene il prodotto. Più l'applicazione è precisa e meno si dovrà limare dopo.

Dopo l'applicazione del trasparente sul french, si fa asciugare all'aria per qualche secondo.

Quando l'unghia è pronta, ossia leggermente solidificata, ma ancora modellabile, si esegue il pinching ossia una breve pressione ai lati che serve a modellarla.

Passiamo alla limatura con lime a grana grossa per eliminare il prodotto in eccesso, e dare la definitiva forma all'unghia. Questo è un passaggio che viene eseguito anche nella ricostruzione in gel.

Sigilliamo il prodotto, limando con altre lime a grammatura fine che hanno la capacità di chiudere e lucidare il prodotto.

Sull'unghia da decorare, disegniamo un fiore in 3d, dopo la base rosa e il french. Il fiore viene eseguito a mano, petalo per petalo e foglia per foglia, persino le venature. Dopo questa operazione, il fiore risulta in 3d, va quindi limato per ottenere l'effetto “sottovetro”. In alternativa, disegnando il fiore sopra la ricostruzione finita, si ottiene la decorazione in rilievo.

Si procede, poi come per le altre unghie con l'applicazione dell'acrilico trasparente, limatura e chiusura del prodotto.

Questo è quello che prevede la tecnica. Per procedere più velocemente, al posto della limatura, si può applicare il top coat, utilizzato per sigillare il gel. In questo caso, facciamo asciugare in lampada per 3 minuti.

Se avete delle curiosità o domande potete mandare una mail a occhioaltrucco@abruzzo24ore.tv.

Nelle prossime puntate continueremo a parlare delle ultime tendenze e novità su nail art, make up e della cura del corpo.

Non mancate!

 

 

 

 

 


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