Oltre l'arcobaleno: i bambini e il trauma del terremoto

Lo studio dei Camilliani nel cratere sismico

19 Novembre 2012   08:00  

Si è tenuto a L'Aquila presso l’Auditorium Sericchi-Carispaq, la
presentazione del volume “Oltre l’arcobaleno, bambini e salute mentale in situazione di emergenza e disastri naturali”.

L’indagine, promossa dall’Ordine dei Ministri degli Infermi (Camiliani), con
il coordinamento scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il
sostegno della Caritas Italiana, è stata realizzata con la collaborazione
dei pediatri abruzzesi che hanno aderito volontariamente alla ricerca.

Il volume presenta i risultati della prima indagine scientifica condotta in  Italia sugli effetti provocati dal terremoto nella mente di duemila bambini e ragazzi tra i 3 e i 14 anni, colpiti dal sisma dell’Aquila dell’aprile
2009.

I ragazzi sono stati reclutati all'interno degli assistiti di 37 dei 187
pediatri di famiglia abruzzesi omogeneamente distribuiti sul territorio
abruzzese.

Due le fasi dell'indagine: a 12 mesi dal terremoto sono state intervistate
1837 famiglie, e 1839 bambini sono stati valutati per mezzo di uno
screening volto ad indagare la presenza di sintomi psichiatrici.

Di essi 305 bambini a rischio sono stati riesaminati a 24 mesi dal sisma.

A seguire solo qualche dato contenuto nel volume.

A 12 mesi al terremoto l'11% dei bambini aquilani in età scolare, dai 6-14 anni, presentavano sintomi d'ansia, contro il 6,5% di bambini di altri territori abruzzesi.

E ancora: il 7,8% dei bambini aquilani presentavano sintomi da depressione e il 7,1% da stress post-traumatico, mentre in altri territori dell'Abruzzo la percentuale era rispettivamente del 3,2% e 2,4%.

A 24 mesi dal sisma, ilnumero delle patologie per fortuna è diminuito sensibilimente, ma tra i bambini aquilani la percentuale resta comunque doppia rispetto ai bambini di altri territori.

Significativa poi la differenza tra bambini aquilani ''a rischio'' in età pre-scolare, cioè di età inferiore ai 6 anni, rispetto a quelli di altri territori non colpiti dal sisma.

I primi hanno presentato disturbi psico-patologici nel 56% dei casi, contro il 34% della seconda categoria.

Al nostro microfono Paolo Feo, autore del libro e neuropsichiatra, 
Roberto Marotta, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Walter Nanni, responsabile dell'ufficio Studi Caritas Italiana, Stefania Pezzopane, aasessore alle politiche Sociali e Culturali del Comune dell'Aquila.

Sono intervenuti all'incontro anche Pierluigi Cabri, Direttore editoriale EDB, Massimo Casacchia, Professore Ordinario di Psichiatria Università degli Studi dell’Aquila; Rocco Pollice, Professore Aggregato di Psichiatria Università degli Studi dell’Aquila; Enzo Secchi, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile Università degli Studi  dell’Aquila.

La CAMILLIAN TASK FORCE (CTF) dei Camilliani, fondata nel 2001 e con sede centrale a Roma, ha come obiettivo di fornire un aiuto globale alle vittime di calamità naturali e provocate dall'azione umana, attraverso un competente sostegno umanitario, sanitario e pastorale. Particolare enfasi è data all'accompagnamento umano ed emozionale, offrendo alle vittime la possibilità di un ascolto empatico. La CTF collabora con organizzazioni umanitarie aconfessionali e istituzioni della Chiesa e realizza la sua missione attraverso la competenza e lo spirito di servizio che anima i suoi membri.

La CARITAS ITALIANA è l'organismo pastorale della CEI per la promozione della carità. Nasce nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Vaticano II. Fondamentale il collegamento e confronto con le 220 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell'animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali e servizi: centri di ascolto, osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, centri di accoglienza, ecc. Educazione alla pace e alla mondialità, dialogo, corresponsabilità sono le linee portanti degli impegni della Caritas nel mondo.

L'OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ, nato a Roma nel 1869 grazie a un atto d'amore della famiglia Salviati, realizza tutt'oggi istituzionalmente la sua testimonianza cristiana nello svolgimento di attività assistenziale in campo sanitario. Nell'ultimo trentennio l'ospedale si è distinto per l'alto livello di specializzazione nella cura e nell'assistenza ai bambini di tutte le nazionalità, accolti attualmente anche presso le nuove sedi regionali di Molise, Basilicata e Sicilia, e nelle Missioni internazionali costituite in Tanzania e Cambogia. In relazione agli stretti rapporti con il Sistema Sanitario Nazionale, l'ospedale è pienamente inserito nei processi organizzativi della Pubblica Amministrazione e nelle norme legislative da questa introdotte.

 


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