Omicidio Rea. L'amica di Melania: "Può essere stato Salvatore Parolisi ad ucciderla"
Può essere stato Salvatore Parolisi a uccidere Melania Rea? "Sì puo essere stato". Non ha più dubbi adesso, Immacolata "Imma" Rosa, l'amica del cuore della mamma 29enne di Somma Vesuviana (Napoli), uccisa con 35 coltellate nel boschetto di Ripe di Civitella.
Davanti ai giornalisti, che l'aspettavano all'uscita dalla procura di Teramo, dove oggi è stata ascoltata come teste dai Pm dopo che questi avevano sentito, in precedenza, anche l'altra amica, Valentina. Poco più di quattro mesi fa Imma affidò questo stesso pensiero a un verbale di deposizione dinanzi ai carabinieri di Somma Vesuviana: fu la prima a sospettare un coinvolgimento del caporalmaggiore nel delitto della sua carissima amica. Oggi, a distanza di tempo e con Salvatore in carcere perché accusato dell'uxoricidio, questo sospetto lo ha ribadito anche ai pm teramani che indagano su quell'omicidio.
La giovane amica della vittima, assieme a Valentina Esposito, altra coetanea di Melania - che per prima apprese dalla stessa della scoperta della relazione extraconiugale di Parolisi con la soldatessa [OBLIO] - oggi sono state sentite a lungo dai pubblici ministeri Davide Rosati e Greta Aloisi nel tribunale di Teramo. Oltre tre ore a testa, per mettere nero su bianco, alcune confidenze che Melania, anche pochissimi giorni prima di morire, aveva affidato loro. Confidenze che oggi, lette accanto agli indizi e alle tante coincidenze di questa inchiesta, possono aiutare gli inquirenti con quegli elementi necessari per rafforzare gli indizi contro il marito.
Come quella frase "é successo un fatto molto grave", buttata lì nella conversazione con Imma, e che purtroppo non aveva fatto in tempo a rivelare, oppure nella richiesta di sostegno morale lanciata a Valentina, all'indomani della delusione di aver scoperto che Salvatore aveva una relazione con un'altra. I pm sono anche andati oltre il segreto della caserma e hanno voluto approfondire l'aspetto del movente economico e dalle due donne avrebbero avuto la conferma sul particolare attaccamento al denaro del caporalmaggiore, sempre restio ad acquisti o investimenti.
"Era molto tirato - racconta Nello, il marito di Valentina in una delle pause delle deposizioni in tribunale, prima di essere sentito anche lui dai magistrati -. Stava attento a non spendere, aveva un brutto rapporto con il denaro"
