Omicidio Rea. Lo sfogo di Parolisi: ''Usato e tradito dalle persone che avevo intorno''

06 Agosto 2011   12:57  

E' un amaro sfogo quello che Salvatore Parolisi, il sottufficiale del 253esimo reggimento di Ascoli unico indagato per il delitto della moglie Melania Rea, ha rilasciato ai suoi avvocati Valetr Biscotti e Nicodemo Gentile.

Dal carcere di Teramo, il militare ha raccontato di essersi sentito usato e tradito dalle persone che gli gravitavano attorno.

"Parolisi ha appreso con forte dispiacere e delusione il fatto che, a partire gia' dai primi giorni dalla scomparsa di Melania - dicono i suoi legali - alcune delle persone che gli gravitavano intorno fingendo vicinanza, lo spiavano e osservavano tutti i suoi movimenti, registrando addirittura le parole per poi, da investigatori aggiunti, consegnare in tempo reale il risultato della loro attivita' agli inquirenti.

Questa circostanza conferma il dato che Parolisi da subito e' stato trattato come indagato di fatto - proseguono i legali di Parolisi - un presunto colpevole in un'indagine condotta con metodi sospettocentrici, con palese violazione di quei diritti minimi insopprimibili che dovevano essere invece riconosciuti ad ogni persona e ad ogni indagato".


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