Omicidio Rea: Perizia, analisi, testimonianze e spostamenti, sono queste le linee degli inquirenti

22 Maggio 2011   19:54  

I risultati definitivi della perizia medico-legale, le analisi sul traffico telefonico e le celle impegnate dai cellulari, le testimonianze di chi il 18 aprile pomeriggio era a Colle San Marco di Ascoli Piceno, le audizioni nel mondo militare.

Prosegue lungo questi filoni l'indagine della procura di Ascoli sull'omicidio di Melania Rea, scomparsa il 18 aprile a San Marco e ritrovata morta due giorni dopo, assassinata a colpi di coltello, nel bosco di Ripe di Civitella (Teramo).

E' dagli spunti "interessanti" emersi ieri nel corso del lungo confronto romano fra il pm Umberto Monti e i carabinieri del Ris, il Reparto investigativo speciale, che potrebbero venire le indicazioni decisive per arrivare all'identificazione dell'assassino.

Per ora, benché non sia indagato ma solo parte offesa, l'attenzione degli inquirenti resta concentrata sul marito di Melania, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi. Nessuno fra i testimoni rintracciati sa dire con certezza di aver visto Melania a Colle San Marco, come Parolisi ha sostenuto fin dall'inizio.

Anzi, la giovane mamma quel pomeriggio non l'ha vista proprio nessuno. Salvo Alfredo Ranelli, il gestore di un chiosco bar vicino alle altalene, che ha raccontato di aver notato un uomo in pantaloncini e t-shirt (Parolisi), una bambina (la piccola Vittoria) su un'altalena, e una donna con un paio di pantaloni chiari e un giubbotto scuro.

Ranelli non sa dire se quella donna era Melania, ma gli indumenti descritti sono compatibili con quelli trovati indosso al cadavere. Si continua a scavare anche fra le frequentazioni femminili di Parolisi, anche se si sarebbe rivelata sostanzialmente ininfluente l'audizione di una soldatessa ascoltata a Roma dai carabinieri.

Un supposto flirt del caporalmaggiore, segnalato agli investigatori da un altro militare.


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