Omicidio Rea: Presto sarà intorrogata anche l'altra nuova donna di Salvatore Parolisi

Molto più importante, però, il materiale sequestrato in casa

20 Maggio 2011   20:59  

Mentre nonostante le molte testimonianze raccolte non c'é ancora la "prova regina" che Melania Rea non sia mai stata a Colle San Marco il 18 aprile, un pomeriggio che ormai viene sezionato in minuti, e mentre si studia il 'diario' di Melania, un quaderno di appunti sequestrato ieri, spunta una nuova "altra donna" nell'inchiesta sul brutale omicidio della giovane mamma, scomparsa da Colle San Marco, così sostiene il marito Salvatore Parolisi, mentre si trovava con lui e la bambina, e trovata uccisa a coltellate il 20 aprile in una pineta nel Teramano.

E' un'ex soldatessa ventiseienne di Roma, che avrebbe avuto un'avventura occasionale un paio di anni fa con Salvatore, addestratore delle reclute al 235/o Rav Piceno. Un caso ben diverso da quello di Ludovica P. che ha rivelato di avere una vera relazione, cominciata anch'essa due anni fa e ancora in corso al momento dell'assassinio di Melania, rapporto alla fine ammesso dallo stesso Parolisi.

Nel nuovo caso venuto fuori si sarebbe trattato di una storia breve, tutta da verificare e comunque scarsamente attinente all'indagine, se non per il fatto che confermerebbe che Salvatore non era un marito fedele. Le testimonianze raccolte finora attestano che i casi di frequentazioni tra reclute (tutte donne) e addestratori al di fuori della caserma 'Clementi' sarebbero piuttosto numerosi. Ieri il vescovo di Ascoli mons. Silvano Montevecchi ha incontrato le giovani volontarie in caserma per illustrare i contenuti del nuovo progetto educativo promosso dalla Cei, racchiusi nel volume "La sfida educativa".

L'attenzione del pool degli inquirenti della Procura di Ascoli Piceno rimane comunque concentrata sull'ambiente di lavoro di Salvatore, l'esercito: oggi il pm Cinzia Piccioni ha sentito un sottufficiale in servizio al Rav Piceno, per capire cosa succede dietro le mura della caserma.

Maggiore attesa c'é per l'analisi del materiale sequestrato ieri durante la perquisizione a casa di Melania e Salvatore a Folignano. Saranno analizzati a fondo dai carabinieri di Ris e Ros lo zaino tattico del militare, un paio di scarponi, e un plaid che la famiglia utilizzava per i picnic.

Si studia il quaderno con gli appunti di Melania, forse una copia di alcuni messaggi avuti dal marito, a caccia di indizi: un eventuale nemico di lei, del marito, o di entrambi, timori, ipotetici sfoghi. Solo all'esito di questo lavoro, e in base a quanto emergerà dai prossimi passi dell'inchiesta, i magistrati decideranno se risentire Parolisi o altre persone già ascoltate nelle settimane scorse.

Nel frattempo si ridimensiona il "giallo" delle modalità con cui il caporalmaggiore ha saputo quale era il luogo dove era stato scoperto il corpo della moglie, al Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella.

Il militare certamente non ha riconosciuto il bosco da foto mostrategli dall'amico Raffaele Paciolla (che ha sempre negato la circostanza), né da altri, ma dalla descrizione di massima che gli è stata fatta, sufficiente a capire che in quel posto c'era già stato con Melania, appartandosi con lei, ha raccontato Paciolla, mentre la bambina dormiva in auto, e per le "continuative" in ambito militare.

Secondo fonti investigative non risulta che Parolisi abbia invece mai descritto con precisione la posizione del cadavere. Da chiarire anche se la donna si fosse o meno accucciata per fare la pipì nel bosco.

Infine gli inquirenti non sembrano inclini a dare molto peso ad un altro presunto mistero, la sparizione degli occhiali da sole che Melania portava la mattina della sua scomparsa e il marito avrebbe poi indossato nel giorno del funerale. E che al momento non si trovano.


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