Melania Rea si è difesa dal suo assassino parando i colpi che le venivano inferti con un coltello, ma non avrebbe graffiato l'omicida e pertanto sotto le sue unghie non vi sarebbero tessuti da cui ricavare il Dna del killer.
E' uno dei particolari emersi dalla perizia (la cui relazione finale non è stata ancora consegnata) condotta sul corpo della donna scomparsa a Colle San Marco, alle porte di Ascoli, il 18 aprile e trovata cadavere due giorni dopo a Civitella del Tronto nel Teramano.
Sarebbe questo, secondo gli accertamenti finora condotti, il luogo in cui è avvenuto l'omicidio, ma le indagini non hanno ancora lasciato cadere altre ipotesi.
Le coltellate che hanno raggiunto Melania, alcune alla schiena, sono tutte potenzialmente mortali e tutte hanno concorso al suo decesso, caratterizzato da un'agonia piuttosto lunga.