Omicidio Rea, una supertestimone incastra Parolisi

30 Giugno 2011   15:01  

Le parole di una ragazza di trent'anni smontano la versione di Salvatore Parolisi, che si difende. Le anticipazioni di quello che trovate su Oggi in edicola.

È una 30enne di Ascoli a parlare. E le sue parole scovano alcune contraddizioni nel racconto fornito dal caporalmaggiore Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea, unico indagato per l’omicidio della moglie. Il settimanale Oggi in edicola cita fonti della Procura e anticipa il contenuto di una testimonianza che, finora, era rimasta riservata. Secondo gli stessi inquirente, le parole della trentenne di Ascoli sarebbero «la carta più importante nelle mani dell’accusa».

LE DUE DICHIARAZIONI “BOMBA” – Ai pubblici ministeri, la ragazza avrebbe in particolare fatto due dichiarazioni che smonterebbero le basi del racconto di Parolisi: la prima è quella di essere arrivata al parco giochi di Colle San Marco alle 14 del 18 aprile e di esserci rimasta senza interruzioni fino alle 15,30; la seconda, categorica (a quanto apprende il settimanale Oggi, è che in quell’ora e mezza non ha visto arrivare alle altalene né Parolisi, né la moglie Melania, né tantomeno la figlia Vittoria.

TESTIMONI E IL VIDEO – Se queste due dichiarazioni trovassero ulteriori riscontri durante l’indagine, smentirebbero definitivamente la ricostruzione fornita ai giudici dal marito di Melania Rea. Nel fascicolo, sempre stando a quello che riporta il settimanale Oggi in edicola, ci sarebbero già alcuni testimoni che offrirebbero riscontro alle parole della trentenne di Ascoli, diversi tabulati telefonici e alcune riprese di una telecamera di sicurezza che confermerebbero tutto: il video mostrerebbe la ragazza che si allontana dal parco giochi alle 15.30. E questo potrebbe chiarire anche il giallo della fantomatica figura femminile che qualcuno dichiarava di aver visto all’interno del parco giochi e che era rimasta avvolta nel mistero.

GLI ALTRI DETTAGLI – Nel servizio su Oggi in edicola, emergono anche altri dettagli dell’inchiesta, finora rimasti top secret. Il 18 aprile, per esempio, il bosco delle Casermette era più isolato del solito e non poteva essere raggiunto in auto. Perché allora la strada tra Ascoli e Teramo era franata in più punti. In particolare, in direzione Teramo la provinciale era interrotta da una montagna di detriti. Per evitare alle auto di andare in quella direzione, il bivio a 800 metri dal bosco delle Casermette era stato addirittura transennato con barriere mobili. Ma per chiunque sarebbe stato facile spostare quelle barriere, per poter entrare senza il rischio di incrociare altre automobili e dirigersi sulla stradina che porta bosco dove il 20 aprile scorso è stato ritrovato il cadavere di Melania.

LA CHIAMATA AL 112 – Altro particolare inedito riportato dal settimanale Oggi in edicola: si parla della registrazione della telefonata al 112 fatta da Parolisi per denunciare la scomparsa della moglie Melania. La chiamata parte dal suo cellulare, ma non è lui che parla con i carabinieri. A spiegare che cosa è successo è Giovanna, moglie del titolare del ristorante a cui il caporale si era rivolto chiedendo aiuto per cercare la moglie scomparsa. Ma la donna alle prime richieste di dettagli, spiega di non conoscere nome, età e residenza della donna scomparsa. Senza nemmeno poter fornire una descrizione di Melania. Parolisi, intanto si era chiuso in bagno: la donna lo cerca, lui esce, afferra il cellulare e solo in quel momento parla con i carabinieri, fornendo tutte le informazioni necessarie per le ricerche.

da oggi.it

Nel video il servizio del tg8 di Paolo Castignani


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