Omicidio Rigante, presto l'incidente probatorio con identificazione

Per gli amanti del genere poliziesco quello che da qui a qualche giorno si svolgerà in Tribunale a Pescara é un confronto all'americana con tanto di vetri oscurati tra testimoni oculari ed indiziati, ma la definizione tecnica é incidente probatorio con identificazione.

Il Pm Salvatore Campochiaro, che si sta occupando delle indagini per l'omicidio di Domenico Rigante, ha già notificato la richiesta al Gip Maria Michela Di Fine che a giorni stabilirà la data.

Intento del sostituto procuratore é quello di cristallizzare le prove a carico del presunto omicida del giovane ultrà pescarese, Massimo Ciarelli, e dei componenti del commando che la sera del primo maggio hanno partecipato al blitz di Via Polacchi: Luigi, Angelo, Antonio e Domenico Ciarelli. Un'esigenza sorta dal pericolo di minacce nei confronti di chi quella sera ha assistito alla tragedia con il rischio che possa di conseguenza ritrattare in sede processuale.

Intanto gli uomini della Squadra Mobile di Pescara guidati da Pierfrancesco Muriana, sono ancora alla ricerca di altre due persone. Nei giorni scorsi falso allarme per un sospettato non riconosciuto però dai testimoni oculari. Sul fronte difensivo non sono pochi gli elementi sui quali gli avvocati dei cinque arrestati potrebbero puntare i piedi. Al di là dei riconoscimenti ufficiali da parte dei testimoni non ci sono altre prove che collocano gli arrestati sulla scena  del crimine ed in questo l'incidente probatorio sarà fondamentale.

Superata questa fase, soprattutto per quel che riguarda Massimo Ciarelli, si punterà a scaricare le responsabilità su altri perchè nessuno tra i testimoni avrebbe inchiodato il presunto omicida sul quale però pesano le ultime parole del povero Domenico Rigante riferite a due poliziotti giunti sul posto prima di spirare; é stato Massimo Ciarelli! Si cercherà a questo punto di smontare l'accusa dell'omicidio volontario, provando a spostare l'attenzione sull'omicidio preterintenzionale.