Omicidio di Christopher: i dettagli agghiaccianti dell'autopsia

04 Settembre 2024   15:31  

L'autopsia sul corpo di Christopher Thomas Luciani, il 16enne ucciso a Pescara, ha delineato un quadro agghiacciante. Secondo il medico legale Cristian D'Ovidio, la morte del ragazzo è stata rapida e violenta, causata da multiple coltellate inferte alla schiena.

Dalle indagini emerge che Christopher non si è potuto difendere. Le ferite, concentrate sulla schiena e sul fianco destro, indicano chiaramente che è stato colpito a tradimento mentre camminava verso il luogo dell'agguato. L'esame autoptico ha inoltre rivelato che le prime coltellate, quelle più profonde e letali, hanno colpito organi vitali come polmoni e fegato, provocando un'emorragia interna inarrestabile.

A colpire il 16enne sarebbero stati due coetanei: il creditore, che lo aveva attirato in una trappola, e un suo amico. Le modalità dell'omicidio fanno pensare a una vera e propria esecuzione, con i due aggressori che si sono accaniti sulla vittima anche quando era già a terra e agonizzante.

Un dettaglio significativo è emerso dall'analisi delle ferite: la presenza di coltellate inferte da una mano mancina. Questo elemento conferma le dichiarazioni del testimone oculare e indica che entrambi i ragazzi hanno partecipato attivamente all'omicidio.

L'autopsia ha inoltre rilevato un'ecchimosi sul volto di Christopher, segno evidente di ulteriori violenze subite prima della morte.

Alla luce di questi nuovi elementi, il procuratore David Mancini riascolterà i due minorenni arrestati per chiarire i loro ruoli nell'omicidio.


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