La Guardia di Finanza dell'Aquila ha sequestrato beni mobili e immobili per due milioni di euro, appartenenti a soggetti coinvolti nell'indagine antidroga "Kansko" che nei mesi scorsi aveva condotto all'arresto di 19 persone e alla denuncia di altre 43, ritenute appartenenti a banda dedita al traffico di droga, cocaina uin particolare, nelle province di Roma, Napoli e L'Aquila.
L'operazione è scattata ieri sera in numerose località in Lazio e Abruzzo, impegnati 30 uomini delle fiamme gialle, che hanno eseguito 21 decreti di sequestro: messi i sigilli ad un immobile di Sgurgola in provincia di Frosinone, e a un terreno ad Avezzano, del valore di 70mila euro. Sequestrato poi denaro contante per circa 30 mila euro e ben 18 automobili, undici delle quali, anche di grossa cilindrata, appartenenti ai fratelli di etnia rom Luigi, Maria Carmina e Arcangelo Morelli, arrestati ad agosto , insieme all'aquilano Tatananni Alessio, con l'accusa di essere i referenti locali di un traffico di cocaina che aveva nel nigeriano Nwajei Peter, residente a Roma, la mente dell'organizzazione e il tramite con i corrieri che importavano droga dall'Africa centrale. Polvere bianca che si trasformava in auto di lusso, terreni, case, grazie agli ingenti introiti dello spaccio al dettaglio.
Ora però gli stessi beni, grazie alla normativa antimafia, in particolare alla legge 356 potranno essere confiscati dallo stato per contrastare, con maggiore efficacia e risorse, l'attività dei trafficanti di droga.
Interviste al comandante provinciale della Gdf, Antonio De Nisi, e al comandante del nucleo di Polizia Tributaria, Leonardo Matera.
FT
Il servizio tg sull'operazione Kansco di agosto