Ornella Vanoni coinvolta in Truffa dei Prenotapassaporti: Cinque Indagati

14 Ottobre 2023   14:44  

Cinque individui operanti presso un'agenzia di pratiche auto sono stati indagati per la falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità e la turbativa della regolarità di un servizio pubblico, in seguito a un'indagine che ha rivelato un ingegnoso schema di frode. L'operazione coinvolgeva la prenotazione di slot disponibili per il rinnovo dei passaporti, che venivano successivamente rivenduti a cifre superiori ai 200 euro ai cittadini che cercavano di fissare un appuntamento ma trovavano l'agenda completamente occupata.

Questi malviventi, ritenuti responsabili di questa operazione, avrebbero addirittura utilizzato falsi nomi, tra cui quello della nota cantante Ornella Vanoni, come parte della loro frode. Le indagini sono state condotte da pm del IV dipartimento frodi, tutela dei consumatori e reati informatici della procura di Milano, oltre alla divisione polizia amministrativa e sociale della questura di Milano e al commissariato Sempione.

Il modus operandi coinvolgeva un'agenzia di intermediazione, situata a Milano, che offriva ai cittadini appuntamenti rapidi per il rilascio del passaporto, richiedendo pagamenti significativi che potevano arrivare fino a 250 euro. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'agenzia avrebbe occupato circa duemila appuntamenti tra settembre 2022 e luglio 2023, inserendo falsi nominativi e utilizzando nomi di fantasia.

Le indagini hanno rilevato che il profitto generato da questa agenzia era di circa 300.000 euro, in quanto si impossessavano di diverse decine di appuntamenti a settimana per il rinnovo dei passaporti, riutilizzando i dati anagrafici di clienti che richiedevano servizi di pratiche auto. Venivano creati indirizzi email e password a nome dei clienti per accedere al portale 'passaporto online', e successivamente sostituivano il nome fissato con la prenotazione fittizia con quello di cittadini che avevano bisogno urgente del rilascio del documento, ma non riuscivano a trovare appuntamenti disponibili.

I clienti, in cambio del servizio, erano costretti a pagare una cifra che variava tra i 200 e i 250 euro, anche se avrebbero potuto prenotare gratuitamente se avessero avuto urgenza o un viaggio prenotato. La questura di Milano ha dichiarato che, anche se le prenotazioni fittizie non hanno impedito il funzionamento globale del sistema, queste prenotazioni occupate dall'agenzia hanno comunque contribuito a saturare la disponibilità quotidiana, disturbando la regolarità del servizio di rilascio del passaporto elettronico.

Inoltre, quando l'agenzia non riusciva a vendere le prenotazioni già effettuate, non provvedeva ad annullarle, impedendo che altri cittadini potessero usufruirne. Durante i controlli amministrativi di routine effettuati sul posto, sono state riscontrate anche violazioni amministrative per circa duemila euro. Questo schema di frode ha destato preoccupazione tra le autorità, poiché ha contribuito a saturare le disponibilità di prenotazione quotidiane e a turbare la regolarità del servizio pubblico di rilascio dei passaporti.


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