Ospedale San Salvatore, inaugurato il Delta chirurgico ristrutturato dopo il sisma 2009

22 Dicembre 2015   16:23  

Il mosaico che il sisma aveva sparigliato si è finalmente ricomposto e i reparti delle chirurgie, uno dopo l’altro, negli ultimi mesi sono tornati nell’edificio in cui erano 6 anni fa.

Oggi, 22 dicembre 2015, l’ospedale San Salvatore si è ripreso i propri spazi, marcando uno snodo decisivo verso il definitivo ritorno alla normalità logistica e operativa del presidio.

Il Delta chirurgico (l’immobile che raggruppa tutte le chirurgie e che era stato seriamente danneggiato dal terremoto di L’Aquila) è stato inaugurato oggi alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, dell’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, del vice presidente della regione Giovanni Lolli, del Manager della Asl Giancarlo Silveri, dei direttori Asl sanitario, Teresa Colizza e amministrativo, Marcello Sciarappa, nonché dei direttori di Dipartimento dell’azienda sanitaria, del sindaco di L’Aquila Massimo Cialente e degli altri Comuni del territorio nonché di consiglieri regionali.

Circa 10.000 metri quadrati complessivi, distribuiti tra il locale a pian terreno e altri 3 piani, rimessi in sesto col rafforzamento delle parti strutturali dell’edificio e con l’adeguamento alle norme antisismiche. 7 milioni e 657 mila euro il costo della riparazione dell’edificio (fondi ex art. 20), portato a termine tra grandi difficoltà, legate soprattutto a contenziosi con la ditta che si era aggiudicata i lavori.

Per arredi, attrezzature, strumentazioni, tecnologie e macchinari sono stati investiti ulteriori 3 milioni di euro.

Il graduale rientro a ‘casa’ dei reparti delle chirurgie, a cui il sisma aveva brutalmente dato lo ‘sfratto’, è avvenuto già a partire dall’autunno scorso e oggi è pressoché completato.

Dislocazione dei reparti.

Piano terra: Endoscopia digestiva, otorino( 6 posti letto), chirurgia maxillo-facciale (6), Centro coordinamento regionale trapianti;

Primo piano: Ostetricia e ginecologia (25 posti letto) con 3 sale parto e nido; Neonatologia e Terapia intensiva neonatale (23 posti letto); Centro Fivet (fecondazione assistita) la cui attività è temporaneamente sospesa in attesa di completare il trasferimento nei nuovi locali;

secondo piano: chirurgia epato-bilio-pancreatica (13 posti letto) e chirurgia universitaria (13 posti letto), chirurgia vascolare (9), Breast Unit (9);

terzo piano: Ortopedia (22 posti letto) e Urologia (14 posti letto) con annessi ambulatori.

La rioccupazione degli spazi del Delta chirurgico comporterà, oltre a vantaggi legati alla logistica, il potenziamento di alcune attività.

In particolare, Ostetricia passa da 16 a 25 posti letto (di cui 2 di day surgery) e da una a tre sale parto.

Le stanze di degenza del reparto (letto, armadi, comodino,tavolo, sedie, stanze di allattamento, nursery), sono state arredate grazie alla donazione della Fondazione Abio Italia (associazione per il bambino in ospedale).

La Tin (terapia intensiva neonatale) aumenterà la dotazione da 4 a 8 posti letto, oltre a 10 posti letto di terapia sub-intensiva e ai 5 di neonatologia.

L’endoscopia digestiva dispone di 3 sale dove è possibile effettuare interventi in sedazione che solitamente vengono eseguiti in ambiente operatorio.

Il rientro dei reparti nel delta chirurgico comporta la liberazione di spazi in altri edifici dell’ospedale, dove si stanno ricollocando le unità operative ambulatoriali fino ad oggi ospitate nel G8:

  • Dermatologia Oncologica negli spazi lasciati liberi dall’Endoscopia Dig.

  • Ambulatori di Pediatria negli spazi lasciati liberi dalla TIN

  • Ambulatori di Neuropsichiatria Infantile negli spazi lasciati liberi dalle UU.OO. di Chirurgia Max-facciale e Otorino;

  • Ambulatori di pre-ospedalizzazione negli spazi lasciati liberi dalle Chirurgie; Ambulatori di Oculistica negli spazi lasciati liberi dall’Ostetricia Ginecologia.

Col recupero del Delta chirurgico, inoltre è stato possibile realizzare gli spazi dedicati con 20 ambulatori per la libera professione nei locali lasciati liberi dall’U.O. di Ortopedia e Servizio Vaccinazioni Territoriale, in una porzione degli spazi lasciati liberi dalle Chirurgie.

D’Alfonso: “Metodo L’Aquila da esportare in altri siti sanitari”

“Col recupero del Delta chirurgico”, ha dichiarato il presidente D’Alfonso, “si aprono spazi per liberare le altre bravure di cui è in possesso l’ospedale di L’Aquila. Nel capoluogo regionale, ma anche in altre aree della provincia come Sulmona, sono state valorizzate al meglio non solo le risorse umane ma anche quelle normative, soprattutto quelle riguardanti l’edilizia sanitaria. E’ un lavoro che all’Aquila hanno saputo fare e che va attuato in altri siti sanitari della Regione. Ringrazio chi si è dedicato a questo lavoro e il Manager Silveri che ha centrato risultati concreti di cui occorre prendere atto: tesaurizzeremo quindi il suo profilo esperienziale in Regione”

Per l’assessore Paolucci “Il recupero del Delta chirurgico coincide con un appuntamento importante, il riordino della sanità regionale e la definizione dell’architettura istituzionale che consentirà alle strutture di esprimere tutte le potenzialità di cui sono in possesso”

Silveri, che ha incassato anche gli elogi del sindaco Cialente (“All’Aquila è altissimo il livello delle prestazioni sanitarie”) si è detto orgoglioso di quanto fatto. “Abbiamo dovuto sudare molto”, ha chiosato il Manager, “per ridare vita al Delta chirurgico. E’stato assai difficile superare, in particolare, lungaggini non dovute alla nostra volontà. Oltre al recupero strutturale, sono stati acquistati macchinari e tecnologie importanti per il miglioramento del’attività dei reparti”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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