Osservatorio Regionale dell’Istruzione: recuperiamo i dispersi

Parte lo studio sulla dispersione scolastica

23 Ottobre 2008   13:35  
Circa l’otto per cento dei giovani tra i 14 e i 18 anni vive ai margini del sistema formativo previsto dalla legge, e ossia al di fuori dei tre canali educativi principali: scuola, formazione professionale e apprendistato. A dirlo sono i dati erogati da Abruzzo Lavoro, l’ente che ha dato vita, in sinergia con le quattro Provincie abruzzesi, all’ Osservatorio Regionale dell’ Istruzione.

Presentato il 9 ottobre scorso, alla presenza del direttore generale dell’Ufficio Scolastico della Regione Abruzzo, Carlo Petracca, l’Osservatorio dell’Istruzione si propone di monitorare e recuperare i giovani che rischiano la “dispersione” scolastica (abbandoni, ripetenze, ritardi), fornire elementi validi per la programmazione dell’offerta formativa regionale, soprattutto in relazione alle specifiche realtà territoriali, quantificare e analizzare la presenza di studenti stranieri e giovani diversamente abili, al fine di progettare e attuare supporti educativi adeguati alla complessità del mondo studentesco odierno.

I tre canali formativi. Sulla base degli obiettivi sopracitati l’Osservatorio ha elaborato una fotografia della realtà giovanile compresa tra i 14 e i 18 anni, e ossia di quell’insieme di giovani soggetti al “diritto-dovere all’istruzione pubblica”.
Il 91,75% degli individui dai 14 ai 18 anni iscritti all’anno scolastico 2007-2008 risulta presente all’ interno di uno dei tre canali formativi tradizionali, Scuola, formazione professionale e apprendistato. Dell’ insieme di studenti allineati all’offerta formativa il 48,89% è costituito da femmine mentre il 51,1% da maschi.
Il canale maggiormente utilizzato risulta essere la Scuola, collocati alla periferia del sistema educativo sono invece formazione professionale e apprendistato. In relazione alla tipologia di istruzione ricevuta il 37,5% frequenta il liceo, soprattutto lo scientifico, il 27,6% l’istituto tecnico, e il 9,6% l' istituto professionale.

Gli studenti stranieri. Circa il 4,80% degli studenti monitorati sono stranieri, concentrati prevalentemente nei canali dell’apprendistato e della formazione professionale. A riprova del fatto che una vera integrazione ancora non v’è stata, e che molto si deve fare, affinchè il cittadino extracomunitario possa attingere attivamente dalle risorse culturali della vita pubblica italiana, e rispondere così alla società che lo ospita con spirito d’iniziativa e consapevolezza del mondo che lo circonda.

La mobilità. Il 90,5% dei giovani coinvolti nel sistema formativo studia nella provincia di residenza, mentre quasi il 6% viaggia all’interno della regione. Ad oggi, la maggior parte degli spostamenti registrati riguarda gli scambi tra la provincia di Chieti e quella di Pescara. Con la chiusura e l’accorpamento di numerosi istituti sottodimensionati prevista dalla Riforma Gelmini tuttavia, la probabilità che i disagi relativi agli spostamenti aumentino è molto alta, con conseguente innalzamento del rischio di dispersione scolastica.

La missione. Per la prima volta anche in Abruzzo sarà possibile approfondire la realtà del giovane studente, osservando le scelte formative che compie, e accompagnandolo sino a che queste non siano concluse, ispirandolo e supportandolo attraverso un nuovo modo di concepire la crescita culturale, mettendo insieme teoria e pratica, studio e vita: perché ogni giovane “perso” è un’occasione mancata, un sogno evolutivo interrotto, una nota esistenziale inespressa nell’infinita orchestra dei valori umani. E questo, una società civile che aspiri a definirsi adulta non può permetterselo.



Giovanna Di Carlo


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore