PDL non paga debiti, Di Stefano: «Noi a Chieti con i conti in regola».

Continua la nostra inchiesta sui debiti non saldati dal PDL per le passate elezioni amministrative, non avendo la possibilità di parlare con il senatore Filippo Piccone che già ci ha anticipato una querela tramite SMS ne parliamo con il suo vice, Fabrizio Di Stefano.

A scanso di equivoci e per correttezza estrema vogliamo chiarire che il partito a livello regionale è diviso in tre, Marsica, Valle Peligna e Aquilano in mano a Filippo Piccone, Teramano e costa a Gianni Chiodi e il Chietino con parte del pescarese a Fabrizio Di Stefano per cui lui non è il referente più corretto, ma è comunque il vice coordinatore regionale del partito e senatore in carica.

Gli abbiamo chiesto se fosse al corrente del problema e se il partito a Chieti e provincia avesse gli stessi problemi:

«Noi nel chietino non abbiamo nessun problema, - ha precisato il senatore - abbiamo sempre onorato tutte le spettanze aperte in tutte le campagne elettorali e quindi tutti i fornitori sono stati saldati».

«Nell'aquilano - continua Di Stefano - il problema è il doppio coordinamento, quello della Marsica (coordinatore Massimo Verrecchia ndr.) e quello di L'Aquila - Sulmona (coordinatore Alfonso Magliocco ndr.) evidentemente tra i due coordinamenti c'è stato scarso raccordo».

Poi il senatore vuole precisare:

«Per quello che ne so io buona parte dei fornitori hanno trovato l'intesa e quelle appese si stanno cominciando a definire e chiudere - afferma - entro breve chiuderanno anche quelle rimanenti».

Purtroppo le frasi del senatore non trovano riscontro dalle nostre fonti che rimangono notevolmente agitate per l'incertezza e le tante promesse vane dello stesso senatore Filippo Piccone.

In conclusione alla nostra richiesta se fosse moralmente corretto aprire altre posizioni debitorie sulla campagna in corso e non chiudere prima le precedenti ha voluto precisare:

«Per le nuove spese non so chi le abbia commissionate, potrebbero essere personali dei candidati. Ricordo che questa difficoltà si è ingenerata soltano nella scorsa campagna elettorale perchè i due coordinamenti si sono comportati in modo non armonico».