Padel: da sport di nicchia a fenomeno di massa

22 Marzo 2021   09:07  

In Italia tantissime persone praticano attività sportive a livello amatoriale per tenersi in forma e per staccare la spina al termine di una giornata di lavoro. Se il calcetto è in testa agli sport più praticati, seguito dalle altre discipline come il tennis e il basket, negli ultimi anni stiamo assistendo all’esplosione di un sport che un tempo poteva tranquillamente essere definito di nicchia, ma che nel giro di pochissimo tempo è riuscito a passare da 300 a oltre 7 mila praticanti agonisti in tutta Italia, con numeri che sono destinati a salire. Stiamo parlando del padel, sport nato negli anni ’60 in Sudamerica e che ha oltrepassato l’oceano solo in tempi recenti, diventando un fenomeno sociale prima in Spagna e ora anche nel resto d’Europa.

Ritardo inspiegabile perché la ricetta del padel è semplice e accattivante, ideale quindi per appassionare vari tipi di utenza, senza richiedere grosse doti tecniche e investimenti in attrezzatura, visto che basta una racchetta apposita e un paio di scarpe da tennis

Dove nasce

Come spesso succede, le intuizioni più geniali arrivano per puro caso. Il magnate messicano Enrique Corcuera, aveva l’esigenza di costruire un campo da tennis nella sua villa di Acapulco, ma non aveva tenuto in considerazione la presenza di muri che di fatto ne intralciavano la realizzazione. Bisognava rinunciare al progetto o alle opere murarie, ma Corcuera decise di trasformare quei muri in sponde da usare durante il gioco, caratterizzato da regole apposite, che poi sarebbero andate a perfezionarsi nel corso degli anni.
La prima vera affermazione a livello di pubblico è arrivata solo 20 anni dopo, in Argentina, soprattutto in quei quartieri più poveri senza spazi e soldi per strutture sportive classiche. In Europa è arrivato qualche anno dopo, in Spagna per la precisione, paese in cui viene praticato a livello professionistico, e dalla quale oggi, non ha caso, arrivano gli esponenti più forti di questo sport.
In Italia l’amore col padel non è mai esploso realmente prima di qualche anno fa. Grazie alla passione di qualche imprenditore e all’impegno della FIT, abbiamo assistito a una crescita esponenziali di campi da gioco, spesso con una riconversione di spazi che prima prevedevano campi da calcetto e da tennis, e che al momento attuale ha superato le mille unità, ma anche del numero di tesserati


Ma cos’è il Padel? 

La risposta è semplice quasi quanto la disciplina. Si tratta di una sorta di tennis in miniatura, con un campo di dimensioni ridotte e con un perimetro delimitato da pareti in materiale trasparente che possono essere utilizzate come sponde, e sono quindi parte integrante della disciplina.
Anche l’attrezzo utilizzato è di dimensioni ridotte rispetto alla racchetta usata per il tennis, e ricorda come forma quelle usate nel beach tennis. Queste non hanno quindi incordatura e hanno corpo unico in materiale leggero con dei fori per diminuire la resistenza all’aria e facilitarne l’utilizzo.
Il punteggio è simile a quello del tennis, quindi con game, set e tie-break, e ci sono inoltre poche altre regole dedicate appositamente alla gestione delle situazioni legate alla presenza delle pareti.


La ricetta del successo

Gli ingredienti del successo del padel è legato al fatto che è facilmente praticabile da un’utenza ampia e variegata, senza che siano necessarie particolari conoscenze a livello tecnico. A differenza del tennis, sport invece tecnico per eccellenza dove occorre del tempo per poter riuscire a condurre uno scambio e a gestire l’attrezzo e i colpi fondamentali, nel padel bastano poche ore per prendere le misure e comprendere come muoversi. Chi non ha mai preso in mano un racchettone da spiaggia? Ecco, la dinamica dei colpi è la stessa, con la differenza che la pallina viaggerà di più e si dovranno gestire tutte quelle situazioni legate alle sponde. Eccola la ricetta vincente del padel: campo ridotto e facile da coprire anche da persone non particolarmente atletiche e in forma; facilità di gioco con regole semplici e intuitive; gioco di squadra ma a ranghi ridotti, con meno problemi a livello organizzativo; attrezzatura tecnica minima e investimento iniziale ridotto.
Insomma uno sport destinato a crescere ancora di più grazie anche all’organizzazione di eventi di portata internazionale e ad un appeal televisivo e mediatico che lo accomuna agli sport più seguiti. 


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