Pagano traccia le linee per la sua Presidenza al "CALRE"

08 Ottobre 2010   14:50  

Il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano sarà alla guida del CALRE, la conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali europee con Poteri legislativi per un anno, dal 1 gennaio 2011. Un incarico prestigioso, come ha spiegato lo stesso  presidente nella conferenza stampa di questa mattina nella sede di Piazza Unione a Pescara, che arriva lo scorso martedì 5 ottobre alle 14.00 durante la seduta plenaria dei presidenti dei parlamenti regionali aventi diritto, 74 in tutta Europa. “C’è stata convergenza sul mio nome e sull’Abruzzo che io rappresento, sia da parte dei presidenti italiani che hanno votato compatti, che dei miei colleghi europei. Sarò il terzo italiano, dall’istituzione di questo organismo, ad essere stato scelto per assolvere questo compito. L’Italia con questo riconoscimento ha saputo imporre il proprio messaggio. E’ questo che dovrebbe fare sempre, nel momento in cui la nostra nazione si affaccia al mondo deve presentarsi coesa. Ho proposto la mia candidatura perché credo che l’Abruzzo sia una regione dalle grandi potenzialità, seconda a nessuno, in grado di uscire dal suoi confini, abbandonando l’ottica provinciale che l’ha contraddistinta finora, e diventare protagonista della politica europea.  Questa – ha proseguito Pagano – è una sfida dell’intera regione non solo della maggioranza. Dobbiamo pensare in grande e cogliere l’attimo. Nell’immediato tra i miei obiettivi vi è un progetto di internazionalizzazione dell’immagine dell’Abruzzo, affiancando questo progetto alle altre funzioni di presidente del Calre che richiederanno anche un ingente lavoro di tutto il mio ufficio di presidenza che mi ha sostenuto in questo percorso.
Per quanto riguarda il programma sarà data maggior forza al principio di sussidiarietà, alla coesione territoriale, alla riforma del bilancio Ue  e al ruolo di interlocutore dei vari organi di governo nazionali e sovranazionali europei con i parlamenti regionali, nel pieno recepimento del Trattato di Lisbona. “Un vero passaggio - ha aggiunto ancora il neopresidente del CALRE-  dall’Europa degli stati a quella delle regioni”.

(CF)


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