Da Goffredo Palmerini, consigliere comunale uscente a L´aquila e componente il Cram Abruzzo, riceviamo e pubblichiamo:
Raccolgo, da semplice cittadino, qualche impressione di questa campagna elettorale al Comune dellAquila. Lesercito degli oltre 800 candidati in competizione, in ben 23 liste, più che lesercizio fisiologico della democrazia, ne segnalano semmai una qualche deriva patologica. E che dire del dispendio di mezzi e di risorse per curare lapparenza e limmagine! Non potendo usare allAquila le navi, la prossima volta per la pubblicità elettorale vedremo mastodontici tir, aerei, palloni aerostatici e dirigibili con scritte cubitali. Prendiamola con un po dironia. Resta che le grandi idee non si misurano dalla dimensione degli slogan. Sembra davvero smarrito il senso della misura.
Sebbene gran parte dei candidati – molti di gran valore - conducano una campagna nel rispetto delle regole, con serietà e sobrietà, privilegiando il colloquio con i cittadini, e ciò fa ben sperare sulla qualità del Consiglio comunale, si segnalano tuttavia situazioni che non dovrebbero accadere. Sconcerta, in qualche caso, linvasiva arrogante ed irregolare occupazione di spazi elettorali altrui, oltre quelli spettanti per legge e assegnati. Il servizio comunale di vigilanza non riesce più a controllare e ricoprire gli abusi con fogli bianchi e a compilare lunghi verbali.
Peraltro, il loro lavoro costa molto e lo pagano i cittadini aquilani. Infine, nota questa davvero dolente, sono imbrattati di manifesti elettorali ogni angolo, incrocio, cassonetto, palo del telefono o lampione, pensilina degli autobus o parete a vista, nel centro storico, in città e nelle frazioni, tutto occupato in violazione della legge da facce persuasive di candidati. Magari sono gli stessi che nei loro slogan invocano una città più ordinata e pulita, ma intanto ora limbrattano senza risparmio.
Prima che si scateni il peggio nellultima settimana, quando anche strade e piazze saranno un tappeto di volantini e fac-simili, forse i cittadini farebbero bene ad annotare mentalmente i candidati che scadono in tale inquietante malcostume. Anche con il proposito di non votarli. Chissà che ciò non li induca a correggersi e altri a evitarlo. In fondo, solo ad avere più rispetto verso quella città della quale si ha lambizione di diventare amministratori.
Goffredo Palmerini
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