Paolini riceve i precari delle asl, ma poi è scontro

Sospesa la seduta del Consiglio

30 Settembre 2008   14:09  

Interpretazione della legge del 10 marzo 2008 approvata dal Consiglio regionale, e competenze del commissario Redigolo, che si insedierà domani, e che ha pieni poteri sulla sanità.

Sono queste le due facce di una stessa medaglia, quella della precarietà dei circa settecento lavoratori delle Asl abruzzesi, tutti con contratto a tempo determinato e co.co.co., fra infermieri, amministrativi, tecnici di laboratorio, ma anche autisti del 118 ed addetti ai centri di prenotazione, fondamentali per le visite ed i ricoveri.

Durissima la protesta odierna all'Emiciclo, dove i lavoratori, probabilmente caduti in tentazione per la presenza di una troup di Annozero, hanno inscenato una plateale contestazione nei confronti del presidente vicario Paolini.

Dietro quella che sembrerebbe una semplice richiesta, ovvero l'attuazione della legge regionale 10 marzo 2008, cui non è stato dato alcun seguito, paiono celarsi problemi di interpretazione autentica della normativa. Ma la Direzione sanità e la Giunta, dunque l'indirizzo politico, non avrebbero autorizzato le Asl a dare attuazione alla stabilizzazione – attaccano i lavoratori.

Centro destra e centro sinistra convergono, tuttavia, sulla necessità di scongiurare licenziamenti, il piano di rientro dal deficit, insomma, non può certo tagliare le risorse per i lavoratori.

Nel servizio interviste al presidente vicario Paolini, ad un lavoratore precario Asl numero1 ed al consigliere forzista Giuseppe Tagliente.

(MS)

 


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