Parcheggi Gratis Al Senato? Il Sindaco #Marino Accusa: "Miei Permessi Ztl Manipolati E Falsificati"

Il caso delle presunte multe cancellate si tinge di giallo

10 Novembre 2014   10:52  

Un "privilegio incomprensibile e impopolare, in una citta' in cui sono appena state abolite molte agevolazioni sulla sosta tariffaria con un inevitabile aggravio degli oneri a carico dei cittadini".

Così, oltre una trentina di senatori appartenenti ai gruppo parlamentari di Ncd, Fi, Movimento Cinque Stelle, Sel, Lega, Popolari per l'Italia, Scelta Civica, avevano definito il permesso, concesso al Primo Cittadino di Roma Ignazio Marino, di parcheggiare la sua auto "nell'area riservata alla sosta delle auto dei senatori in carica".

Circa un mese fa hanno anche inviato al presidente del Senato, Pietro Grasso, la richiesta di "riconsiderare l'autorizzazione concessa al sindaco di Roma".

Il permesso, spiegavano i senatori nella missiva bipartisan, fu concesso "per favorire il parcheggio in un'area sorvegliata, dopo che la vettura di Marino aveva subito per mano di ignoti danneggiamenti" ma i firmatari hanno fatto notare al presidente del Senato che "il regolamento consente agli stessi senatori di usufruire del parcheggio soltanto negli orari di apertura degli uffici, al di fuori dei quali non e' concesso prolungare la sosta".

"E' veramente incredibile che il sindaco di Roma non si renda conto dell'assurdita' di pretendere che la propria macchina, a mo' di ferro vecchio, stazioni nel centro di Roma senza colpo ferire. Il centro di Roma non e' lo sfascia carrozze gratis del primo cittadino della Capitale", aveva affermato Vincenzo Piso, deputato Ncd e membro dell'ufficio di presidenza del gruppo."L'inadeguatezza di Marino e' sempre piu' imbarazzante anche in vicende che, per il ruolo che ricopre, lo dovrebbero vedere protagonista positivo. Speriamo che la prossima volta - aveva concluso - non venga sorpreso a pretendere di buttare cartacce per terra".

Anche "Le Iene" con Dino Giarrusso si erano occupate del caso, con il servizio "Il Sindaco parcheggia gratis al Senato", andato in onda su Italia 1, che ha scatenato istantaneamente l'ira del web:

Oggi però, il Sindaco Marino, sulla polemica riguardante la sua macchina, prima precisa a Radio Radio:

Quando fui eletto rifiutai la scorta proposta dal prefetto, ma c'era preoccupazione per la mia Panda, l'unica auto che abbiamo in casa, dissero che doveva essere sorvegliata dai carabinieri e la parcheggiarono vicino alla garitta dei carabinieri al Senato. Ieri il prefetto ha detto che non c'è più pericolo e sono strafelice

per poi aggiungere, parlando del suo predecessore:

Alemanno ha ancora 4 agenti polizia a proteggerlo per i pericoli che corre, molto meglio per me che non ce ne sia bisogno.

Infine, ha denunciato ai carabinieri che i suoi dati nel sistema informatico che registra i permessi Ztl sono stati "manipolati e falsificati".

E così il caso delle presunte multe del sindaco che sarebbero state cancellate, sul quale l'opposizione e in particolare Ncd ha chiesto spiegazioni, anche a livello parlamentare, annunciando la richiesta di accesso agli atti, si tinge di giallo.

Oggi proprio il Campidoglio ha reso noto che:

E' sparita l'autorizzazione che ha permesso alla Panda (di Marino) di circolare nella Ztl nel periodo tra la scadenza e il rinnovo del permesso

Al comunicato sono stati anche allegati due documenti che dimostrano - secondo il Campidoglio - come

analizzata il 6 novembre la scheda personale del sindaco nel terminale riportava regolarmente il permesso a circolare.

e, prosegue il comunicato:

Lo stesso terminale, interrogato, oggi non riporta più tale evidenza.

"Un dossier elettronico falso" costruito da chi "vorrebbe una capitale che funzioni sulla base dei favori e forse delle tangenti".

Così in un video Ignazio Marino definisce la presunta manipolazione dei suoi dati nel sistema informativo dei permessi Ztl del Campidoglio, denunciata ai carabinieri.

"Questa amministrazione sta pestando i piedi a molte persone", dice il sindaco di Roma sul caso delle presunte multe cancellate, "ma noi siamo diversi e non ci facciamo spaventare".

"So che in questo momento i carabinieri stanno interrogando una serie di testimoni e faranno luce identificando chi ha manomesso il sistema informatico del comune di Roma affinché venga arrestato".

 

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