"L'assessore Febbo e' contrario alle leggi istitutive del Parco della Costa Teatina e tira fuori il Comprensorio! E allora perche' Presiede il Tavolo di Coordinamento del Parco? Da quando un lupo viene messo a guardia del gregge di pecore? Siamo arrivati al ridicolo, al nonsenso, al burlesque... e intanto l'economia abruzzese affonda... i giovani fuggono... gli alberghi chiudono...... Questa sarebbe la classe dirigente abruzzese?". Ad affermarlo e' il capogruppo regionale dei Verdi, Walter Caporale.
"Il Comprensorio Turistico della Costa Teatina? Cos'e' l'ultima novita' in fatto di sfruttamento del territorio che tende a conservare e tutelare la lobby dei costruttori e dei cacciatori? Forse il Comprensorio - aggiunge Caporale - permette ai palazzinari di vendere a buon mercato in un'area turistica ad alto pregio naturalistico, mentre il Parco limita le gettate di cemento e le speculazioni per cui non sa' da fare. Nel Parco non si Caccia, nel comprensorio Si'!
Quindi - secondo l'esponente dei Verdi - l'assessore ha trovato l'escamotage per accontentare speculatori, affaristi, cacciatori. Ma lo sa che la sua azione e' contraria alla Legge 93/2001 che istituisce il Parco Nazionale della Costa Teatina e non il Comprensorio? Non metta la colpa ai Comuni. Febbo sta lavorando contro il Parco e non per coinvolgere i Comuni nella perimetrazione ma per invitarli a non aderire al Parco, cercando di rendere vano quanto fatto in questi anni. Verificheremo il danno economico che l'assessore e questi Comuni fomentati dall'assessore stanno apportando alla Regione e ricorreremo alla Procura regionale della Corte dei Conti. Febbo vergognati - conclude Caporale - dimettiti immediatamente".