Parco Gran Sasso, trasferiti camosci dal Gran Sasso ai monti Sibillini

14 Giugno 2013   13:19  

Il terzo rilascio in poche settimane nell’ambito del progetto Life + Coornata

 E’ stata effettuata con successo, nei giorni scorsi, nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, la cattura di un camoscio, successivamente trasferito nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini allo scopo di rafforzare la popolazione di camoscio appenninico presente in quest’area protetta.

Il rilascio dell’esemplare, una femmina di 12 mesi di età, è avvenuto nell’ambito del progetto LIFE + Coornata, che vede come beneficiario coordinatore il Parco Nazionale della Majella e come partner associati i parchi nazionali del Gran Sasso e Monti della Laga, dei Monti Sibillini e d’Abruzzo Lazio e Molise, oltre al Parco regionale Sirente Velino e a Legambiente.

Si tratta del terzo rilascio in poco più di un mese. Pochi giorni fa, infatti, è stata liberata Laura, mentre un maschio (Fifty) di due anni di età, è stato reintrodotto nell’area protetta ai primi di maggio.

Il Direttore dell’Ente Parco, Marcello Maranella, ha espresso viva soddisfazione e un convinto plauso nei confronti dei tecnici del Servizio Scientifico dell’Ente, le cui professionalità e perizia hanno reso possibile effettuare in sicurezza le delicate operazioni di cattura. «Si tratta di successi che premiamo le politiche di salvaguardia perseguite dall’Ente Parco nei confronti del Camoscio appenninico, la cui popolazione costituisce oggi una risorsa per altre aree protette. Continuano in tal modo e si rafforzano le attività di collaborazione tra Parchi per la valorizzazione della biodiversità».


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