Il Parco della costa teatina sara' la soluzione di tutte le drammatiche emergenze che incombono?.
L'interrogativo se lo pongono Wwf e Legambiente che commentano:
"Certamente da' una direzione di marcia che disegna un orizzonte di speranza, fatto di miglior benessere per tutti".
Secondo le due associazioni "il Parco della costa teatina ha la possibilita' di trovare un proprio spazio originale nella valorizzazione di quelle risorse, paesaggi, vocazioni e talenti che tutto il mondo ci invidia. Siamo pero' a un passaggio cruciale, perche' e' il momento di accompagnare il cambiamento, in parte gia' realizzato in questi anni da tanti, dalle imprese agricole di qualita' agli operatori turistici, coniugando bellezza, innovazione e sostenibilità".
"Servono una visione e politiche territoriali capaci di costruire futuro e di dare garanzie alle nuove generazioni - dichiarano Luciano Di Tizio e Giuseppe Di Marco, presidenti di Wwf e Legambiente Abruzzo -.
Il Parco e' un disegno strategico che non si limita ad essere uno scudo contro la petrolizzazione ma un protagonista che aggredisce le vecchie visioni del Novecento, come quella energetica, e al contempo delinea l'idea che un futuro diverso e' possibile, opposto alla deriva petrolifera".
Per le associazioni ambientaliste "lo Sblocca Italia porta con se' l'eredita' dell'incapacita' di un'intera classe politica di rottamare le vecchie lobby che frenano lo sviluppo e il benessere del nostro Paese e dei nostri territori.
Ma e' altrettanto evidente e grave l'incapacita' dei nostri sindaci, come emerge dalle dichiarazioni rilasciate ieri alla Rai dal commissario del Parco nazionale della Costa Teatina, Pino De Dominicis, di raccogliere una sfida decisiva dalla quale non ci si puo' sottrarre".
"L'annuncio di un nuovo confronto con la prospettiva di una revisione al ribasso della perimetrazione pur di costruire un Parco condiviso, significa - osservano Wwf e Legambiente - che ci sono sindaci che amministrano senza aver inteso la dimensione del cambiamento in corso, che e' radicale.
Basta guardarsi attorno per capire che i vecchi schemi sono tutti saltati e mantenere posizioni legate a una visione antica della politica contribuisce ad arrecare ulteriore danno al cambiamento gia' prodotto. In questi mesi si e' molto polemizzato con i parlamentari eletti in Abruzzo rinfacciando loro il voto favorevole allo Sblocca Italia.
Ma questo tempo spetta ai sindaci e a loro chiediamo coerenza nelle azioni e una piena rapida assunzione di responsabilita' nei confronti del futuro dell'economia locale cosi' gravemente minacciata dalla deriva petrolifera".
Legambiente e Wwf ribadiscono all'unisono due richieste:
"Il commissario chiuda la perimetrazione non oltre i 15 giorni promessi per il bene degli abruzzesi.
I sindaci perseguano con decisione il bene comune, la tutela della salute dei cittadini e dell'economia reale del territorio e si compattino nel sostenere con lucidita' e buon senso il Parco, l'unico futuro possibile".