Pari opportunità, capoluoghi d'Abruzzo aderiscono a protocollo con Regione

29 Maggio 2012   13:19  

Un "Patto" tra la Regione Abruzzo e le Amministrazioni comunali delle quattro citta' capoluogo per la qualifica e la valorizzazioni delle risorse femminili nell'ottica di sviluppo delle politiche di Pari Opportunita'. E' questo l'obiettivo principale del Protocollo d'Intesa che il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, e la Consigliera regionale di Parita', Letizia Marinelli, hanno sottoscritto con i Sindaci di Chieti, Umberto Di Primio, di Pescara, Lugi Albore Mascia, e di Teramo, Maurizio Brucchi. Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, oggi era assente a causa di un lutto famigliare.

Si tratta, nella sostanza, dell'adesione delle quattro citta' capoluogo di Provincia al Protocollo d'Intesa che lo scorso 13 aprile la Regione ha gia' sottoscritto con le Province, nell'intento di calare direttamente sul territorio tutta una serie di impegni e obiettivi per valorizzare e qualificare le risorse femminili nel campo della vita sociale, economica e lavorativa dell'Abruzzo.

In questo modo i Comuni firmatari si impegnano a rendere le misure del Protocollo piu' aderenti alle specifiche attribuzioni e competenze degli Enti rappresentati, creando le premesse per le future progettazioni e per costruire modalita' di valutazioni omogenee. "L'adesione al Protocollo da parte dei quattro comuni capoluogo - spiega la Consigliera regionale di Parita', Letizia Marinelli - rappresenta solo il primo atto perche' questo e' un documento aperto anche agli altri comuni abruzzesi che intendono partecipare ad azioni coordinate a livello regionale. Si punta, nella sostanza, all'introduzione di misure legate alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne con lo scopo di non penalizzare il tempo da dedicare alla vita famigliare - ha proseguito - ed e' per questo che vanno armonizzate le azioni che saranno adottate da tutti i Comuni per rendere flessibili gli orari di lavoro delle donne nelle pubbliche amministrazioni". In questo senso, le misure di conciliazione sono da considerarsi strumento per favorire il benessere sociale e familiare sia per il conseguimento delle Pari Opportunita' sia per la crescita dell'occupazione femminile.

"Sono tre anni che cerchiamo di operare con le amministrazioni locali secondo l'ottica di un'unica comunita' regionale mettendo al bando sterili campanilismi - ha affermato il presidente Chiodi - e, grazie a questi sindaci ed a questa classe dirigente politica, ci stiamo riuscendo. E' ovvio che per lavorare con questa visione unitaria occorrono persone che non temono che la loro autorevolezza possa essere sminuita dal fatto di lavorare insieme".

"I Presidenti delle Province ed i sindaci dei Comuni capoluogo lo hanno compreso poiche' sono consapevoli del fatto che anche lo sviluppo culturale ormai passa per aree sempre piu' vaste e piu' coese". Tra i numerosi impegni che fissa il Protocollo verso le Amministrazioni comunali, spiccano quelli relativi a favorire e sostenere azioni di "flessibilizzazioni" e riorganizzazione dei tempi lavorativi che tengano conto della vita di relazione; di pensare azioni per il coinvolgimento delle donne in politica, nei processi decisionali e negli organismi di rappresentanza; di promuovere e programmare interventi per il sostegno ai Centri Antiviolenza in un'ottica di coordinamento regionale tra i Centri stessi e i Comuni; di considerare la riformulazione delle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi nelle case comunali creando una corsia preferenziale per le donne che siano sotto tutela da parte dei Servizi Sociali e dei Centri Antiviolenza.

Infine, l'intervento dell'assessore alle Pari Opportunita', Federica Carpineta che, dal canto suo, ha apprezzato notevolmente "la logica di coordinamento delle azioni tra le varie Istituzioni che ha cosi' evitato dannose sovrapposizioni e duplivazioni di iniziative".


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