Parterre d´eccezione al convegno "Anziani e bambini in difficolt

14 Giugno 2007   17:28  
Il viceministro per gli Italiani nel mondo Franco Danieli, il capoguppo dell´Ulivo alla Camera Marina Sereni, l´abruzzese Francesca Marinaro, consigliere politico del ministro degli Esteri Massimo D´Alema, Francesco Ippolito, consigliere capo di gabinetto di Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale, Donato Di Matteo, presidente del Cram Regione Abruzzo e capogruppo Ds al Consiglio regionale e soprattutto l´organizzatrice, Mariza Bafile, deputata abruzzese dell´Ulivo eletta in Sudamerica come il senatore Luigi Pallaro. Sono questi alcuni degli autorevoli personaggi intervenuti stamane al convegno "Anziani e bambini in difficoltà nelle comunità italiane dell’America Latina", tenutosi all´auditorium della Camera dei Deputati. Un incontro inedito e utile che ha indubbiamente raggiunto il suo obiettivo: un primo confronto diretto tra il Parlamento, il Governo, le Regioni, i sindacati, i patronati, le associazioni di volontariato cattoliche e laiche, gli organismi degli italiani all´estero e i rappresentanti delle comunità che vivono direttamente il dramma della povertà in un mondo sempre più diviso tra chi ha e chi non ha. I lavori sono stati introdotti dalla Bafile e conclusi da Danieli, hanno consentito di "mettere a fuoco le difficoltà dell´oggi" e individuare "i rimedi possibili" o, meglio, le possibili strade da percorrere, per individuare "risposte da dare in tempi rapidi perchè - ha ammonito la Bafile - le aspettative non possono essere ulteriomente disattese". La base di partenza c’è, non solo nella Finanziaria 2007, all’interno della quale il governo accolse un ordine del giorno, firmato da tutti i deputati eletti all’estero di maggioranza e opposizione, in cui si impegna a individuare strumenti efficaci per la protezione di anziani e bambini, ma anche nella proposta di legge sulle "Disposizioni per l´erogazione di un assegno di solidarietà ai cittadini anziani residenti all´estero" che proprio la deputata italo-veneuelana ha presentato nel luglio scorso insieme ai colleghi dell´Ulivo eletti all´estero, al capogruppo Dario Franceschini, alla Sereni, al presidente della Commissione Affari Sociali, Mimmo Lucà. La proposta, sostenuta da molti onorevoli di maggioranza della Commissione Affari sociali, era in realtà stata già presentata, e "per ben tre volte" ha ricordato la Bafile, nella scorsa legislatura, ma, "nonostante le tante adesioni, non è riuscita a decollare". L’auspicio è che stavolta si vada oltre: la proposta di legge è al momento ferma in Commissione Affari sociali, dove a breve sarà discussa con l’intenzione di apportare una modifica al testo che limiti i destinatari dell’assegno ai soli emigrati nati in Italia, consentendo così una riduzione dell’ipotesi di spesa iniziale, valutata in circa 80 milioni di euro su base annua, da recuperare con una quota parte del gettito derivante dal ripristino dell´imposta sulle successioni e donazioni sui grandi patrimoni. Un’ipotesi, questa, che non cinvince tutti e che sarà, dunque, suscettibile di variazioni. Anche a questo è servito il convegno di oggi, che ha visto comunque tutti solidali nell’idea che "analisi e aggiornamento puntuali delle condizioni di vita delle fasce più deboli delle comunità italiane", specie in America Latina, "devono procedere di pari passo con le risposte possibili, non demagogiche, che il parlamento e il governo si impegnano a fornire". Purtroppo, infatti, chi all’estero ha vissuto ed è attivo da decenni sa perfettamente che tante sono le persone che "non hanno voce" e che "vivono e muoiono nell´ombra". E tra loro vi sono anche molti italiani. La tradizionale emigrazione italiana, che in tanta parte si è rivolta al Sudamerica, sparpagliandosi in Argentina, Brasile, Venezuela, Perù, Cile e Uruguay, è stata fatta di persone che, ormai tutti ne sono consapevoli, "hanno lavorato senza sosta, hanno accettato condizioni di vita inumane per risparmiare e mandare le rimesse alle famiglie" in Italia, contribuendo così anche alla rinascita del nostro Paese. "I più sono rimasti, nonostante la nostalgia - ha ricordato la Bafile e - ce l´hanno anche fatta a costruirsi una vita dignitosa", emancipandosi e integrandosi nei Paesi di residenza. "Le vicende interne dei Paesi sudamericani", però, e anche questo è noto ma vale qui la pena di rammentarlo, "hanno mietuto vittime" anche tra gli italiani, colpiti dalle "maglie di atroci dittature" o dalle varie "crisi economiche", perdendo tutto: il lavoro, la casa, la dignità. "Qualcuno ha avuto la forza di ricominciare, altri non ce l´hanno fatta e sono rimasti anziani, malati e soli". "Il Paese che ha il maggior numero di nostri emigrati in condizioni di indigenza è l´Argentina", ha reso noto la deputata dell’Ulivo. "Secondo uno studio dell´Ambasciata italiana sarebbero circa 20mila. Nel totale degli altri Paesi forse possiamo contarne circa altri 10mila". Non sono, però, solo gli anziani a subire oggi le conseguenze di quanto accaduto. Come indica il titolo del convegno, a essere colpiti sono anche i bambini, "figli di genitori in condizioni di gravi precarietà", che vedono leso uno dei diritti universali più "significativi", quello dell´accesso all’istruzione. Certo, ha sottolineato ancora la Bafile, "le scuole italiane sono dappertutto", ma, "con scarse eccezioni", sono "molto molto care", sia per il costo delle rette sia per l’acquisto dei libri. Anche "le altre scuole private o semiprivate, che garantiscono un livello minimo di preparazione, sono a pagamento", in un continente in cui gli errori politici del passato hanno praticamente distrutto la struttura del welfare e, quindi, l’istruzione come pure il sistema sanitario pubblici sono praticamente inesistenti. Quello a cui si è appellata questa mattina la deputata di Caracas è, allora, "un gesto di solidarietà per i deboli delle nostre collettività: anziani e bambini". Un assegno di solidarietà, per cominciare, agli anziani indigenti - ma Danieli ha anche "avviato una strategia per assicurare ai connazionali anziani e bisognosi il diritto alla salute" attraverso "accordi con assicurazioni sanitarie nei diversi Paesi - e "un sostegno scolastico" per i bambini, magari facendo avere loro i libri di testo, anche di seconda mano, "creando un ponte di connessione, amicizia, aiuto con i coetanei italiani". L´Italia ha "un obbligo, non soltanto morale, con questi italiani", ha ribadito la Bafile. "Sono quelli che ieri, con coraggio, con determinazione, hanno affrontato l´emigrazione e hanno lavorato giorno e notte per inviare i loro risparmi alle famiglie e quindi contribuire alla ripresa dell´Italia". Ma non solo. "È grazie ai tanti emigrati che si sono sparpagliati in ogni parte del mondo e che si sono integrati in tutte le società di accoglienza, che oggi il made in Italy ha il successo che ha, che le multinazionali italiane viaggiano su binari privilegiati rispetto ad altre, che i governanti italiani, di qualsiasi colore politico, vengono accolti con simpatia e stima". (segue)

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