Patto di stabilità o di stupidità? I sindaci in rivolta minacciano dimissioni di massa

22 Novembre 2012   09:48  

La Camera vota la fiducia posta dal governo sulla legge di stabilità, mentre dalle piazza si levano sempre più pressanti le richieste di modificare la legge. Ieri é stata la volta dei sindaci che si sono lamentati per i tagli e dei malati di Sla che hanno chiesto fondi adeguati.

I sindaci sono pronti a dare le dimissioni in massa se la legge di stabilità non cambierà. Una delegazione dell'Associazione dei Comuni, lo ha detto ieri al ministro dei Rapporti con il Parlamento Giarda, in un faccia a faccia alla Prefettura di Milano.

'Liberiamo i Comuni dal patto di stupidità, scriviamo un nuovo patto per la crescita'', '''Il territorio non e' un costo ma una risorsa', questo il tenore degli striscioni  esibiti in corteo.

A seguire la nota del sindaco di Lanciano, uno dei primi cittadini abruzzesi presenti alla manifestazione. 

''In qualità di Sindaco di Lanciano ho partecipato alla manifestazione di Milano di ieri 21 novembre, per testimoniare la grave difficoltà in cui versano tutti i Comuni.

Alle 10 ci siamo riuniti in Piazza Madonna delle Grazie con un clima accettabile ed un bel sole “milanese” che mitigava la temperatura. Oltre mille i partecipanti.

I comuni ormai si vedono schiacciati da un Patto di stabilità che il presidente ANCI ha ribattezzato Patto di Stupidità, che impedisce ogni investimento. Insomma si hanno i soldi a disposizione ma non si possono spendere.

L’IMU viene riscossa dai Comuni ma saccheggiata dallo Stato, le regole e i decreti si susseguono con scelte cambiate in corso d’opera che costringono i nostri dirigenti a correggere il tiro periodicamente tanto è vero che il termine di presentazione dei bilanci di previsione e consuntivo è stato rinviato più volte fino al 30 novembre.

La manifestazione ha preso il via da piazza Madonna delle Grazie dove si sono radunati i sindaci per la maggior parte di centro nord insieme ai gonfaloni di molte città e piccoli comuni. Il corteo ha sfilato per le vie di Milano per raggiungere Piazza Duomo e raccogliersi quindi in Piazza della Scala per gli interventi dei vari Sindaci e rappresentanti dei piccoli comuni.

Hanno parlato nell’ordine Pisapia, Delrio, Alemanno, Fassino, e altri sindaci di piccole realtà che hanno sottolineato l’assurdità del Patto di stabilità che invece di essere rimodulato sarà applicato anche ai comuni sotto i cinquemila abitanti. 

Applausi scroscianti per tutti gli interventi in un clima di grande mobilitazione.

Delrio ha usato parole molto dure sullo stesso argomento, sull’IMU e sulla riduzione dei trasferimenti, sulla spending review che non è stata applicata agli altri apparati dello stato ma solo ai comuni.

In altre parole sottolineava Fassino i tagli sono stati applicati sul 45% della spesa totale che riguarda i Comuni mentre il 55% riguarda i ministeri, e le regioni che non hanno subito riduzioni.

Lo stesso Delrio insieme ad una delegazione di sindaci ha incontrato durante la manifestazione, il ministro Giarda in Prefettura per ottenere la promessa che il governo apra una nuova fase di contrattazione dopo le richieste inascoltate formulate all’assemblea Anci di Bologna, un mese fa.

Alla fine dell’incontro con il Ministro, Delrio ha emesso un comunicato stampa “il ministro si è impegnato a riportare il nostro profondo malessere al premier Monti. Abbiamo chiarito che la legge di Stabilità è l’ultima occasione per rivedere quelle norme (Imu, Patto di stabilità e spending review) che stanno uccidendo il comparto dei Comuni”.

A questo proposito, Delrio ha annunciato che “oggi stesso vedrò il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni mentre domani incontrerò i segretari di Pd e Pdl, Pierluigi Bersani e Angelino Alfano”.

“Se dai lavori del Senato non avremo risposte alle nostre richieste – ha ribadito Delrio – già in quella fase, il giorno 29, i sindaci decideranno per le dimissioni”.

Una giornata importante che mi ha permesso di capire quanto sia diffusa la sofferenza degli amministratori comunali e testimonia la grave situazione, le difficoltà di formulare i bilanci nel 2013 ed assicurare i servizi essenziali ai cittadini.

I sindaci si stanno ormai trasformando in esattori dello Stato perdendo il ruolo di progettualità e di oculati amministratori dei territori. Vedremo nei prossimi giorni quali sviluppi si produrranno dopo questa importante iniziativa dei sindaci.''

Infine la nota della FEds Roseto che invita il sindaco alle dimissioni 

''Nella giornata di ieri oltre 400 sindaci , di ogni colore politico, hanno manifestato contro il patto di stabilità definito ironicamente “patto di stupidità”.

I Sindaci di tutt’Italia, da Alemanno a Pisapia ,hanno messo a disposizione le loro dimissioni per cercare di cambiare questo assurdo vincolo che blocca i servizi erogati alla cittadinanza.

Il comune di Roseto deve operare tagli significativi al sociale, alla manutenzione del suolo e delle vie stradali per non superare i limiti imposti da tale legge. Chiediamo al sindaco e a tutti i consiglieri di Roseto di portare nell’assise civica questa protesta.

Chiediamo al sindaco di mettere a disposizione le sue dimissioni e di far partecipare Roseto a questa lotta per la civiltà dove i comuni rappresentano la prima linea di risposta alle esigenze dei cittadini.

In questi giorni la giunta sta adoperando tagli alla spesa sociale,alla manutenzione del suolo e della rete stradale per non superare i limiti imposti da questo “patto” .

Sono stati posti in vendita aree e strutture di pregio come Villa Clemente,la farmacia comunale e i locali di molte ex scuole solo per far cassa tagliando al contempo i servizi erogati.

Il paradosso di questo “patto” è che rende difficoltoso utilizzare i beni comuni per i servizi ai cittadini.

Basti pensare che il nostro comune paga circa 60.000 Euro annui di canoni d’affitto a soggetti privati per uffici e sedi comunali. S

oldi che si potrebbero risparmiare spostando tali uffici nei locali posti in vendita e destinando tali fondi in parte al risanamento di bilancio ed in parte ai servizi a disabili,anziani,famiglie in difficoltà e alla manutenzione del suolo.

E’ ora che si finisca con la solita litania del “mancano i soldi”.

Il comune di Roseto deve decidere di lottare per modificare assurde leggi nazionali per garantire tutti i servizi che uno stato civile deve ai suoi cittadini. Il consiglio comunale deve discutere di questo tema e deve portare il sindaco a prendere una decisione: porsi al fianco dei cittadini o al fianco dei vincoli di bilancio.

Noi riteniamo che la vita e la dignità delle persone siano al primo posto, aspettiamo le risposte dell’amministrazione.''

 


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