Il panorama delle pensioni anticipate potrebbe presto subire una significativa trasformazione. Tra le misure allo studio per la prossima legge di bilancio, spicca l’ipotesi di un allungamento della finestra mobile per il pensionamento anticipato, che potrebbe raddoppiare i tempi d’attesa. Attualmente, l’uscita dal lavoro è possibile con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (41 anni e 10 mesi per le donne), con una finestra mobile di tre mesi. La proposta in esame prevede un’estensione a 6-7 mesi, portando di fatto l’uscita effettiva dal mondo del lavoro a 43 anni e 4-5 mesi di contributi.
Il dossier nella manovra: Questa ipotesi si inserisce nel più ampio contesto della legge di bilancio, che sarà al centro del vertice di maggioranza in programma venerdì. Il governo, guidato da Giorgia Meloni, è chiamato a trovare un equilibrio tra le esigenze di riduzione della spesa pubblica e le aspettative elettorali dei partiti. Tra i temi in discussione, oltre alle pensioni, vi sono il taglio del cuneo fiscale e la riforma dell'Irpef, con l’obiettivo di estendere le agevolazioni anche ai redditi fino a 50-55 mila euro annui.
Cuneo fiscale e Irpef: Su questi temi, la maggioranza sembra compatta nel voler mantenere il taglio del cuneo fiscale anche per il 2025 e procedere con la riforma dell'Irpef. Tra le priorità, vi sono anche le agevolazioni per le madri lavoratrici e una maxi-deduzione per incentivare le assunzioni. Tuttavia, il nodo delle pensioni potrebbe creare tensioni, con la Lega che spinge per uscite anticipate e Forza Italia che propone aumenti delle pensioni minime.
Il nodo pensioni: L’allungamento della finestra per il pensionamento anticipato è solo una delle misure al vaglio. In parallelo, si discute la possibilità di mantenere "Quota 103" (uscita a 62 anni con 41 anni di contributi) per il prossimo anno, anche se con risorse ridotte rispetto al passato. Nonostante le adesioni inferiori alle attese, la misura potrebbe essere confermata con un budget del 70% rispetto all’anno scorso. Inoltre, è in corso di valutazione l'introduzione del metodo di ricalcolo contributivo anche per le pensioni anticipate con 42 anni e 10 mesi di contributi, una proposta che potrebbe generare forti risparmi ma che rischia di incontrare la resistenza sia della maggioranza che dei sindacati.
Caccia alle risorse: Parallelamente, il governo è impegnato nella ricerca delle risorse necessarie per finanziare queste misure. Si punta a raccogliere fino a 25 miliardi di euro, anche attraverso la revisione delle tax expenditure, un capitolo che potrebbe offrire margini di manovra significativi, ma che richiede un’attenta valutazione delle misure in essere per evitare impatti negativi sui contribuenti.