Alt da Corte dei Conti e Bankitalia sulle pensioni. 'Nessun arretramento' è il messaggio in commissione Bilancio dove sono in corso le audizioni sul Def. Atteso l'intervento del ministro dell'Economia Padoan.
Il capitolo pensioni - "Ogni arretramento" sul fronte pensioni "esporrebbe il comparto e quindi la finanza pubblica in generale a rischi di sostenibilità". Lo afferma il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci, in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. La Corte invita a "confermare i caratteri strutturali" della riforma Fornero, "a partire dai meccanismi di adeguamento automatico di alcuni parametri (come i requisiti anagrafici di accesso alla evoluzione della speranza di vita e la revisione dei coefficienti di trasformazione)". "Le ultime proiezioni sulla spesa pensionistica mettono in evidenza l'importanza di garantire la piena attuazione delle riforme approvate in passato, senza tornare indietro", afferma anche il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def.
Manovra, 8,6 miliardi da spending e lotta a evasione - Le coperture della prossima manovra arriveranno oltre che dagli spazi di deficit anche da 3,5 miliardi di tagli di spesa, compreso il miliardo l'anno a carico dei ministeri con la nuova spending review, e per 5,1 miliardi da nuove entrate, rappresentate da "misure allo studio che mirano a ridurre l'evasione di alcune imposte, in particolare le indirette". E' quanto si legge, intanto, nel documento, con tabella allegata, consegnato dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan alle commissioni Bilancio in vista dell'audizione sulla nota di aggiornamento al Def.
L'economia sommersa rappresenta "un freno strutturale allo sviluppo del Paese. In questo contesto, le politiche di contrasto all'evasione assumono una valenza strategica anche per aumentare il potenziale di crescita e la competitività del sistema produttivo". Lo ha sottolineato il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def, ricordando i dati del Mef sul triennio 2012-2014, che segnalano un gap di 107,7 miliardi, di cui 97 miliardi di mancate entrate tributarie e 10,7 miliardi di mancate entrate contributive.
La "significativa" riduzione del debito pubblico "è un imperativo" per l'Italia, oggi "alla nostra portata". Lo ha sottolineato il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. "La politica di bilancio si deve muovere lungo un 'sentiero stretto' tra l'esigenza di non soffocare la ripresa congiunturale e l'imperativo di ridurre il debito", come più volte sottolineato da Pier Carlo Padoan. Tuttavia, in questo momento il sentiero "pur sempre arduo, è un po' meno angusto che in passato, grazie alle favorevoli condizioni della congiuntura e dei mercati". E' il giudizio espresso dal vicedirettore generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, in audizione sulla Nota di aggiornamento al Def.