Per ora solo 200 milioni l'anno per la ricostruzione abruzzese. Trattative frenetiche a Roma

06 Giugno 2013   12:22  

La ricostruzione dell'Aquila e dei 56 comuni del cratere sismico abruzzese è una partita sempre più in salita Ieri è stato accolto dalla Commissioni del Senato, dopo ore di tensione e tira e molla, l'emendamento al decreto emergenze per un finanziamento di 1,2 miliardi. Ma si badi bene scaglionati in 200 milioni all'anno per 6 anni.

La copertura dovrebbe arrivare da un aumento delle marche da bollo. Un piccolo passo in avanti, rispetto al nulla di poche ore prima e al niet ddella Ragioneria dello Stato.

Ma appunto solo un piccolo passo: la copertura calcolata, e considerata congrua anche dal governo, per completare la ricostruzione entro otto anni non può essere inferiore al miliardo di euro l'anno, e l'unico modo per riuscirci è concedere anche all'Aquila quello che è stato già concesso all'Emilia Emilia, che si è già assicurata per la sua ricostruzione post-sismica, 6,5 miliardi di euro,  attraverso un mutuo dello Stato con la Cassa depositi e prestiti.

E in queste ore di frenetica trattativa di questo ha parlato il sindaco Massimo Cialente con il vice Ministro dell'Economia, Stefano Fassina, che ha la delega proprio alla cassa depositi e prestiti.

'' Duecento milioni l'anno saranno del tutto insufficienti – ha ribadito al sottosegretario il sindaco Massimo Cialente - per ricostruire in tempi compatibili con le scelte di vita e le speranze dei cittadini.

Tenendo anche conto che sulla base dei soli progetti presentati ed in gran parte gia' approvati nel 2013 potremo essere in grado di aprire cantieri per oltre 2 miliardi e questo sarebbe un toccasana per tutta l'economia italiana.

E aggiunge: sara' necessario avviare da subito una riflessione con il Ministro per gli Affari Europei Moavero Milanesi, per concordare quali passi il Governo dovrà' intraprendere presso la Commissione Europea, al fine di ottenere che, in caso di gravi calamita' naturali, le somme necessarie per le ricostruzioni non rientrino nel calcolo del debito pubblico e nei vincoli del patto di stabilita'."

Il vicepresidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis intanto porta avanti la sua idea di farsi per cosi' dire ''prestare'' per la ricostruzione dell'Aquila una quota dei fondi assicurati alla ricostruzione dell'Emilia, e che tanto non potranno essere spesi subito.

di Filippo Tronca
immagini e montaggio Marialaura Carducci

 


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