Pescara, Codici: "Ancora atti vandalici in Via Caduti del Servizio, ma non possiamo fare più nulla"

26 Marzo 2012   18:09  

"Alcuni minuti fa" racconta Domenico Pettinari Segretario Provinciale di CODICI "ho ricevuto una telefonata (l'ennesima telefonata da quando sono iniziati gli attentati a Fontanelle e da quando l’attenzione si è alzata sul quartiere) da una signora che vive in Via Caduti per Servizio al civico 47, civico dove vivono tra le altre due famiglie abusive entrambe con fedine penali da far paura. La signora in preda allo sconforto e alla disperazione racconta che stanotte si è consumato l’ennesimo atto di vandalismo contro il patrimonio pubblico, il portone del palazzo nr. 47 è stato preso d’assalto da un componente delle succitate famiglie che dopo aver fatto baldoria fino a tarda notte con musica a tutto volume si è divertito a prendere a pugni e calci il partone distruggendolo rovinosamente. Le parole della donna sono di disperazione. Ci aiuti -mi diceva- veda di fare qualcosa di far mandare via queste famiglie abusive e pericolosissime, io ho paura di vivere qui, non posso far scendere i miei figli da soli, non riusciamo più a dormire la notte perché quasi ogni sera organizzano feste che sfociano sempre con atti di vandalismo, prendono a calci i cassonetti, le macchine, sfasciano tutto distruggendo le cose degli altri."

"Per la prima volta non ho saputo rispondere a questa donna - continua Pettinari – non potevo spiegarLe che l’Ater non farà più gli sfratti ed il perché, non mi avrebbe sicuramente capito, non ho trovato le parole per spiegarLe che non riusciamo più a far tornare la pattuglia di polizia fissa la notte, non mi avrebbe comunque capito. Lei, questa donna e tante altre non possono capire i meccanismi burocratici e farraginosi che bloccano gli interventi delle istituzioni, loro hanno un problema serio e vivono una emergenza sicurezza che non ha pari in questa città. Loro, i cittadini onesti vogliono solo che nel loro rione venga ripristinata la civile convivenza che in termini più tecnici noi chiamiamo legalità. Niente di più. E noi siamo stanchi e amareggiati assieme a loro ed oggi più che mai senza parole. Questa è solo una delle tante telefonate che ogni giorno ricevo – conclude Pettinari – la cosa che mi amareggia di più è che da oggi non so più cosa rispondere."


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