Pescara: Il vicecapogruppo Foschi sui cantieri

24 Giugno 2011   10:23  

“Scrivere su un foglio di carta un elenco di opere pubbliche non ne certifica automaticamente la paternità: il Ponte Nuovo ex Camuzzi, così come il collegamento via Ferrari-via Caravaggio, non appartengono alla giunta D’Alfonso, visto che erano già previsti nel Piano della Mobilità predisposto dalla seconda giunta Pace, come dimostrano i documenti. Giustamente i vari consiglieri di minoranza D’Angelo, Corneli, e men che meno il giovanissimo Alessandrini non possono ricordare quel Piano della Mobilità perché all’epoca non erano consiglieri, né rivestivano cariche politiche, e forse il Comune di Pescara e l’amministrazione cittadina non erano neanche nei loro sogni. Fa bene la minoranza a chiedere oggi cos’ha fatto la maggioranza negli ultimi due anni e la risposta è evidente: abbiamo riorganizzato una città che versava nel completo caos, assolutamente disorientata, sconvolta, reduce da sei mesi di ‘occupazione’ politica e di non-amministrazione per un governo comunale che, primo caso in Italia, dopo un drammatico terremoto giudiziario, si è rifiutato di dimettersi per lasciar respirare la città e affidarla opportunamente nelle mani di un Commissario, aggrappandosi a un assurdo certificato medico in barba a ogni regola. In due anni abbiamo riprogettato il territorio, ricostruito l’immagine stessa di una città divenuta nota ormai solo per sgradevoli vicende giudiziarie, abbiamo restituito credibilità al capoluogo adriatico e oggi iniziamo a vedere i risultati e a raccogliere i frutti di un lavoro lungo, difficile, per il quale abbiamo anche dovuto combattere ogni giorno contro quei consiglieri d’opposizione che tentano ogni strada pur di fermare lo sviluppo della città, senza però riuscirci”. Lo ha detto il vicecapogruppo comunale del Pdl Armando Foschi in replica all’odierna conferenza stampa del Pd sui cantieri.

“Parlare di opere in ritardo per Pescara è un paradosso – ha commentato il vicecapogruppo Foschi – visto che quando ci siamo insediati, due anni fa, non abbiamo trovato un solo progetto nei cassetti, ma solo un elenco di chiacchiere fumose, le stesse che per sei anni sono state vendute alla città che pure ha creduto a quelle chiacchiere e si è fidata. Per sei anni abbiamo sentito chiacchiere sui parcheggi della riviera sud, ma in Comune non c’erano né progetti né fondi; chiacchiere sul Ponte Nuovo ex Camuzzi, ma nessun progetto né finanziamento, così come per l’asse via Caravaggio-via Ferrari, due opere, quest’ultime, che pure il centro-sinistra aveva già trovato nelle previsioni del Piano della Mobilità varato dalla seconda giunta Pace, quando i vari Corneli, D’Angelo e Alessandrini vivevano ancora mille anni luce lontani dalla politica amministrativa della città. E’ ovvio che non conoscessero l’esistenza di quei progetti e quando sono arrivati in Comune hanno pensato di trovarsi in un’amministrazione iperattiva in grado di progettare e appaltare in due mesi decine di opere. Così non è, ma i vari D’Angelo, Corneli e Alessandrini non potevano conoscere quell’eredità. La nostra amministrazione, al contrario – ha ribadito il consigliere Foschi – conosce l’attività portata avanti dal centro-destra in nove anni di governo del territorio, e conosce i quattro marciapiedi, un ponte e un calice rotto realizzati dal centro-sinistra. In due anni abbiamo dovuto riprogettare il territorio, rispettando i tempi e le regole imposte dalla normativa, studiando le sue reali esigenze, le sue aspirazioni e le sue necessità. E dopo tale lavoro preliminare abbiamo messo in cantiere opere che stanno ormai per partire. Ritengo ridicola e ovviamente strumentale la richiesta di dimissioni del sindaco da parte del capogruppo ‘fantasma’ del Pd Di Pietrantonio: ricordo che un intero gruppo di governo, appena due anni fa, a fronte di uno sconvolgente e traumatico terremoto giudiziario, ha preferito aggrapparsi a un certificato medico pur di non lasciare le proprie cariche, facendosi beffe della città che per sei lunghi mesi non è stata governata, rifiutandosi di lasciare le redini a un Commissario di Governo. E oggi purtroppo paghiamo anche quei sei mesi di non-governo”.

 

 


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