Pescara, allarme maltempo: la Confcommercio chiede stato emergenza per fiume Pescara

07 Novembre 2011   12:18  

La Confcommercio di Pescara, in una nota inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, ai ministri dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e dei Trasporti Altero Matteoli, al presidente della Regione Gianni Chiodi, al prefetto di Pescara Vincenzo D'Antuono, al Commissario straordinario del Porto di Pescara Guerino Testa, al sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e al comandante della Capitaneria di Porto di Pescara Luciano Pozzolano, ha interessato i rappresentanti delle istituzioni in merito alla pericolosa situazione in cui versa la foce del fiume Pescara.

"Tutti abbiamo sotto gli occhi le drammatiche vicende che Liguria e Piemonte, ma anche Campania e Basilicata, stanno vivendo in questi giorni - afferma l'associazione in una nota - colpite oltre ogni immaginabile previsione da condizioni meteorologiche che hanno messo letteralmente in ginocchio un'area vastissima, con danni incalcolabili alle persone e alle cose. Uno scenario che riporta purtroppo alla memoria gli avvenimenti che colpirono Pescara nell'aprile del 1992, quando una vera e propria bomba d'acqua riverso' un'ondata di piena sulla citta', provocando l'esondazione del fiume Pescara e la conseguente distruzione di centinaia di pescherecci e imbarcazioni, causando altresi' pericolosi allagamenti e danni ingenti alle attivita' commerciali e all'intero tessuto urbano. Non vogliamo neanche pensare al ripetersi di una simile eventualita' - dice Confcommercio - ma se a Pescara dovesse malauguratamente ripresentarsi un episodio analogo a quello del '92, ma probabilmente anche di minore portata, tutti sappiamo che le attuali condizioni del fiume Pescara non consentirebbero di assorbire una tale quantita' di acqua.

Il fondale del fiume che attraversa la citta' per sfociare poi nell'Adriatico e' infatti divenuto una sorta di tappo, essendo pervaso da una tale quantita' di sabbia e detriti che non solo rende impossibile il passaggio di navi anche di medio tonnellaggio, ma crea addirittura difficolta' di navigazione ai tanti pescherecci, che producono economia e ricchezza e sono fonte di sostentamento per centinaia di famiglie.

Timbri e cavilli - scrive l'associazione - da anni mettono in pericolo l'incolumita' dei cittadini, dal momento che intoppi burocratici non consentono di procedere all'indispensabile e ormai non piu' rimandabile dragaggio del fiume, i cui argini - ripetiamo - non sarebbero assolutamente nelle condizioni attuali in grado di reggere la furia degli elementi. Il nostro grido di allarme nasce anche dalla considerazione che nessun danno e' stato mai risarcito agli operatori e alle attivita' commerciali in occasione di analoghi accadimenti verificatisi negli anni precedenti. Tale situazione e' da ritenersi pertanto di assoluta emergenza! Prima di essere costretti a leggere i desolanti 'comunicati del giorno dopo', dai quali apprendere solo a cose fatte di danni incalcolabili e piangendo la perdita di vite umane", la Confcommercio ha "richiesto da subito alle istituzioni competenti il riconoscimento dello stato di emergenza per la situazione del fiume Pescara ed il conseguente intervento immediato di bonifica dei fondali gia' da domani".


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