“Eccessiva sicurezza nelle proprie abilità, sottovalutazione delle conseguenze pratiche delle proprie azioni e diffusa tendenza ad attribuire agli altri le responsabilità dei propri errori. Sono queste le tre dinamiche che nell’ultimo anno hanno fatto lievitare il numero degli incidenti stradali che vedono protagonisti ragazzini poco più che adolescenti alle prese con lo scooter. Incidenti che oggi sono la prima causa di morte tra i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 24 anni: più di mille i morti nell’ultimo anno, oltre 80mila i feriti con un numero sempre crescente di sinistri anche su Pescara. Per tale ragione è fondamentale agire sulla prevenzione, piuttosto che sulla repressione, promuovendo campagne di sensibilizzazione per rendere i giovani, e anche le loro famiglie, pienamente consapevoli di quali possano essere le conseguenze di una caduta con il motorino”. Lo hanno detto l’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli e alla Pubblica Istruzione Roberto Renzetti aprendo la giornata conclusiva del Progetto di Educazione stradale svoltasi presso la Sala consiliare del Comune di Pescara. Presenti le tre psicologhe che hanno promosso e curato l’iniziativa, Chiara Alcini, Federica Mazzatenta e Carmela Di Blasio, e i 350 studenti delle classi terze delle scuole medie ‘Rossetti-Mazzini’, ‘Antonelli-Croce’, ‘Virgilio-Montale-Michetti-Carducci’ che hanno preso parte al progetto partito lo scorso gennaio promuovendo momenti informativo-didattico-pratici all’interno delle stesse scuole, sottoponendo i ragazzi a test e prove pratiche alla presenza della Polizia municipale e delle stesse famiglie, test che hanno consentito oggi di trarre le conclusioni finali.
“Obiettivo dell’iniziativa – ha detto l’assessore Renzetti – è stato quello di accrescere la consapevolezza e il senso di responsabilità nei nostri ragazzi, molti dei quali hanno ormai raggiunto l’età minima per avere il primo motorino, visto come un sogno, come una tappa indispensabile dell’indipendenza, una sorta di passaggio iniziatico quale primo traguardo di crescita. Per l’adolescente lo scooter rappresenta la libertà, l’autonomia, un mezzo per svincolarsi da mamma e papà e trovare la propria dimensione, la propria identità nel gruppo. Compito delle Istituzioni e delle famiglie è però accompagnare i ragazzi verso un uso consapevole di quel mezzo che può dare indipendenza, ma comunque nasconde delle insidie anche al motociclista più esperto”. “L’educazione stradale – ha proseguito l’assessore Fiorilli – dev’essere considerata come educazione alla vita, ai valori umani, al rispetto della vita altrui. Ricordo ancora, durante un servizio con la Misericordia, il terrore e lo stato di shock di una ragazza che aveva investito un uomo, poi deceduto, e che solo dopo si era resa conto della conseguenza della propria distrazione”. “Gli incidenti in età evolutiva – ha spiegato la psicologa Alcini – avvengono non tanto perché si è incapaci di guidare, quanto perché ci si fida troppo della propria abilità o si pensa erroneamente che la responsabilità sia sempre degli altri, degli automobilisti o dell’asfalto irregolare o viscido, e soprattutto spesso si sottovaluta l’influenza che i propri stati d’animo possono avere sulla guida di un veicolo. Il progetto, portato avanti con il Comune di Pescara, è nato con l’obiettivo di educare alla sicurezza stradale attivando la rete di risorse che ruota attorno a ogni ragazzo. Siamo partiti verificando la percezione che i ragazzi di 14 anni hanno della strada, comprendendo le errate convinzioni sulla guida e il mondo emotivo che nascondono dietro il proprio comportamento. Il progetto si è sviluppato in ogni classe attraverso il confronto, la riflessione e la sperimentazione diretta del ragazzo in simulazioni di vita e di guida, coinvolgendo anche i genitori e i vigili urbani che hanno avuto il compito di supportare l’adolescente nella ricerca di sé e nella consapevolezza del proprio potenziale e dei propri limiti psichici e fisici. I ragazzi hanno personalmente sperimentato i fattori di rischio, ossia l’alta velocità, che riduce l’ampiezza del campo visivo; l’uso di alcol che ha un effetto sedativo e riduce la vigilanza, alterando gli stati d’animo e inducendo spesso a una guida più spericolata alterando la percezione delle distanze; l’uso di sostanze stupefacenti, che alterano la percezione della realtà; lo stato emotivo, perché imparare a gestire le proprie emozioni aiuta a mantenere un comportamento di guida corretto; poi l’autostima eccessivamente bassa o troppo positiva, infine la distrazione, l’impulsività e la tendenza a infrangere le regole. E con i ragazzi abbiamo formulato le linee di prevenzione, ossia rafforzare la capacità di adattamento nel ragazzo per affrontare le varie fasi della crescita; promuovere lo sviluppo di competenze e risorse per resistere alla pressione sociale ad assumere comportamenti errati; favorire l’autonomia dell’adolescente all’interno di sani legami tra pari; fornire le conoscenze corrette sugli aspetti emotivi legati alla crescita; favorire lo sviluppo di abilità per fronteggiare la vita stessa”. Nel corso dell’incontro sono stati anche distribuiti ai ragazzi dei vademecum sul progetto ‘ABC della psicologia viaria: manuale a uso dei genitori, degli insegnanti, educatori, vigili urbani, gestori autoscuole’. “Il progetto ha riscosso grande successo tra studenti, docenti e dirigenti scolastici – ha commentato l’assessore Fiorilli – è dunque nostro intento riproporlo già dal prossimo anno scolastico, ampliando il numero di istituti coinvolti”.