Pescara: la riserva Dannunziana sarà più grande e collegata al mare

Approvato testo in Consiglio Regionale

14 Gennaio 2011   10:21  

Ampliamento di circa 29 ettari, per una superficie complessiva di 85, che consentirà un collegamento diretto, ora inesistente, con mare ed entroterra, e impedirà ulteriori cementificazioni delle aree limitrofe: lo prevede per la Riserva Naturale Pineta Dannunziana di Pescara il progetto di legge, proposto dai consiglieri regionali Maurizio Acerbo (Prc) e Antonio Saia (Pdci), di riperimetrazione dell'area protetta, l'unica inserita in un contesto urbano in Abruzzo e, probabilmente, sul territorio nazionale. Proposta approvata all'unanimità dal Consiglio regionale.

"Ringrazio i consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno fatto propria la proposta - scrive in una nota Acerbo - e l'hanno sottoscritta e sostenuta (Lorenzo Sospiri, Nicoletta Verì, Ricardo Chiavaroli, Federica Chiavaroli, Alessandra Petri, Carlo Costantini), nonché il presidente del Consiglio, Nazario Pagano, e l'assessore Carlo Masci".

"La Pineta - spiega l'esponente di minoranza - è ora circondata da edifici e strade su tutto il perimetro, che ne impediscono qualsivoglia collegamento ecologico sia con il mare sia con l'entroterra. Uno dei principali scopi che la pianificazione dell'area protetta deve perseguire è individuare le misure per ridurre tale deleteria condizione di isolamento mediante il reperimento di idonee aree di ampliamento e riconnessione ecologica della riserva, compito non agevole dato il particolare contesto urbanistico in cui essa insiste. L'unica area di possibile di riconnessione ecologica tra la riserva, il suo entroterra e il mare si individua nelle aree agricole scampate all'urbanizzazione, a monte di via Pantini, sul confine sud-est della riserva, nonché nella contigua asta fluviale del fosso Vallelunga".

"Tale area agricola, intersecata dalla ferrovia adriatica e dalla parte terminale della variante alla SS16 Adriatica (circonvallazione), offre l'unica possibilità di riconnessione ecologica e paesaggistica tra la Pineta e il suo entroterra, con particolare riferimento al colle di San Silvestro: se ne propone la destinazione a Parco agricolo attrezzato. Essa è già classificata dal vigente Prg del Comune di Pescara quale Sottozona F10-Verde di filtro. Tale destinazione non implica alcuna necessità di onerosi espropri". Un corridoio ecologico potrà essere realizzato, suggerisce Acerbo, "mediante decementificazione e rinaturalizzazione del tratto planiziario del fosso Vallelunga, la cui area di foce offre l'unica possibilità di realizzare la riconnessione ecologica tra pineta e mare; tale spiaggia ben si presta a un intervento di ricostituzione dunale, con il ripristino delle tipiche comunità vegetali alo-igrifile, ormai quasi del tutto scomparse dal litorale abruzzese".

L'area di ampliamento e riconnessione ecologico-paesaggistica tra la Pineta e il suo territorio confina quindi: a sud-est con il fosso Vallelunga e relativa area golenale; a sud-ovest con via Colle Pineta - via Terra Vergine - via Notturno - via Isoletta; a nord con via Pantini. Tale area comprende anche quella compresa tra via Silone e fosso Vallelunga, in cui insiste lo svincolo della circonvallazione, di cui è tuttavia già prevista la demolizione per consentire il collegamento diretto tra la pineta e il mare. Lungo la restaurata golena del fosso Vallelunga e sull'area del parco agricolo sarà possibile realizzare una vasta rete ciclo-pedonale che andrà a riconnettersi con quella interna alla pineta. Tale area potrebbe costituire la premessa per realizzare il più esteso Parco territoriale di San Silvestro e del fosso Vallelunga. "E' un segnale positivo - conclude il consigliere del Prc - che il Consiglio regionale d'Abruzzo abbia convenuto sulla necessità che le aree limitrofe alla Pineta siano salvaguardate da ulteriori cementificazioni, consolidando orientamenti già assunti dal Consiglio comunale di Pescara". (ANSA).


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