Pescara: lesioni nei confronti dell'ex moglie, condanna a sei mesi il prefetto Vincenzo D’Antuono

22 Febbraio 2013   15:05  

Sei mesi per l'accusa di lesioni nei confronti della ex moglie, la farmacista pavese Elena Pricco, all’epoca dei fatti 44enne.

E' la condanna inflitta all'attuale prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono, con sentenza emessa al termine del processo con rito abbreviato tenutosi a gennaio.

La vicenda si sarebbe consumata quando D’Antuono, al suo primo incarico, era prefetto in Sardegna. Nell'isola il prefetto arrivò il 31 gennaio del 2008 D’Antuono, fino a quel momento era stato vice prefetto vicario a Pavia.

In Sardegna arrivò accompagnato dalla moglie che aveva conosciuto proprio nella città lombarda e che poi sposò il 31 maggio dello stesso anno a Ravello. Un matrimonio lampoche terminò a novembre quando Elena Pricca abbandonò il palazzo della Prefettura di Nuoro, senza portarsi dietro neanche una valigia.

Una vera fuga le cui motivazioni sono nella denuncia che la Pricca presentò nei confronti del marito, accusandolo, con una serie di certificati medici, di essere stata picchiata da lui in almeno due occasioni e sostenendo anche di essere stata umiliata nella sua libertà con il controllo sulle uscite e l’imposizione a non lavorare.

Da lì l'inchiesta, la Procura, presentò richiesta di archiviazione, ma poi il gip ritenne che l’imputazione dovesse essere formulata. D’Antuono scelse il rito abbreviato e lo scorso 10 gennaio è arrivata la sentenza in cui il gup ha accolto le richieste della parte civile e dell’accusa a sei mesi di reclusioni (con la condizionale) e al pagamento di una provvisionale di 5mila euro (risarcimento a parte, stabilito dal giudizio civile). 

Secondo quanto sostenuto dal difensore Giannino Guiso, mancherebbe la prova delle lesioni in quanto i certificati medici presentati dalla donna, che documentavano eritemi e lesioni, non proverebbero nulla.


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