“La campagna condotta dal Comune di Pescara e dalla Attiva per contrastare l’aumento dei piccioni a Pescara e, al tempo stesso, favorire la migrazione fuori città dei colombi esistenti ha funzionato: nei primi sei mesi dall’inizio del trattamento tramite l’Ovistop, un farmaco destinato a rendere sterili esclusivamente i piccioni, come risultato dal censimento eseguito dagli operatori della Attiva nei sei punti di monitoraggio, abbiamo registrato una riduzione del 50 per cento della popolazione volatile presente sul territorio. Dal primo ottobre la somministrazione del farmaco sarà sospesa per poi riprendere a marzo 2013 forti oggi dei risultati certificati dalla Attiva Spa”. Lo ha detto il Presidente della Commissione consiliare Sanità Vincenzo Berghella, nel corso della conferenza stampa convocata con il Direttore della Attiva, Massimo Del Bianco, e con l’operatore responsabile del progetto Vitileia.
“La nostra amministrazione comunale ha sollevato la problematica un anno fa – ha ricordato il Presidente Berghella – con l’obiettivo di contrastare la fase di ripopolamento costante dei piccioni che, oltre a invadere piazze, cortili, terrazzi e balconi privati, creano un evidente problema estetico, imbrattando con le proprie feci ogni angolo della città, e, inevitabilmente, anche igienico-sanitario, essendo i piccioni potenziali portatori di vari generi di virosi pericolosi per la specie umana. Virosi che, in primo luogo, si veicolano proprio attraverso il guano. Oggi però la normativa, giustamente, ci consente solo di controllare il livello delle nascite dei colombi ricorrendo a soluzioni farmaceutiche specifiche che non interferiscono con altri animali o volatili: attraverso la Attiva abbiamo rintracciato un medicinale, l’Ovistop, prodotto dall’Acme Drugs, che produce mangime, o meglio granoturco, all’interno del quale c’è un componente, la Nicarbazina, che è un antifecondativo. In sostanza, dopo aver ingerito il medicinale, il piccione produce le uova, che però non si schiuderanno mai, bloccando quindi l’aumento della popolazione dei colombi. Senza alcuna controindicazione, né sofferenza, il trattamento ha consentito dunque di ridurre le nascite, di aumentare l’emigrazione e di diminuire l’immigrazione verso le nostre colonie: i piccioni giovani infatti abbandonano la colonia perché non sono attratti da nuovi nati, possibile fonte di accoppiamento; il trattamento si associa, ovviamente, alla morte naturale degli stessi piccioni, che hanno una media di 4 anni di vita”. “Il trattamento a Pescara – ha ricordato il direttore Del Bianco – è partito lo scorso marzo 2012, scegliendo inizialmente nove punti di monitoraggio sul territorio, poi divenuti sei, dove si registrava una maggiore presenza di esemplari di piccioni, ossia via Lago di Campotosto, piazza Alessandrini, piazza dei Grue, piazza Sacro Cuore, Terminal autobus, Largo Madonna. Sospeso a primavera, invece, il monitoraggio in piazza Italia, piazza Primo Maggio e piazza Unione dove all’improvviso solo spariti i piccioni. Nei sei punti quotidianamente sono stati sparsi 8-10 grammi di grano pro-capite, intorno alle 5 del mattino, per cinque giorni a settimana. Inizialmente gli animali hanno dovuto prendere confidenza con la presenza di quel grano e quegli operatori, oggi quando vedono arrivare il mezzo con la luce accesa sul tettuccio si precipitano autonomamente a beccare. I risultati sono stati ottimi, quasi ovunque abbiamo registrato una riduzione del 50 per cento della popolazione volatile: in via Lago di Campotosto siamo partiti il 23 aprile, data del primo monitoraggio, con 300 piccioni, oggi se ne contano appena 50; in piazza Alessandrini siamo passati da 180 volatili di aprile a 50 del 24 settembre; in piazza dei Grue stranamente non c’è stata alcuna riduzione e i piccioni sono rimasti 100, tanti quanti erano ad aprile scorso; in piazza Sacro Cuore siamo partiti ad aprile con 200 colombi urbani, e oggi siamo arrivati a 100 esemplari; stessa situazione al terminal bus, dove dai 200 piccioni di aprile siamo arrivati a 100; infine a Largo Madonna siamo scesi da 150 a 70 esemplari. L’ovistop, ripetiamo, non uccide i piccioni, procedura assolutamente vietata dalla legge, ma più semplicemente impedisce loro di riprodursi, determinando, automaticamente, la fuga dei volatili giovani che non trovano giovani compagni adatti per l’accoppiamento. Dal primo ottobre, finito il periodo della fecondazione, sospenderemo la somministrazione del mais con Nicarbazina, ma gli operatori della Attiva continueranno a somministrare mais semplice per continuare il ‘rapporto’ con la colonia dei piccioni; a marzo riprenderà il trattamento con la Nicarbazina”.