Pescara: nigeriana riconosce l'uomo che le sparò in volto. E' parente dei Ciarelli

06 Luglio 2012   13:19  

E' stato riconosciuto, senza alcuna esitazione, Pasquale Di Giovanni, 28 anni, accusato di aver sparato al volto a una prostituta nigeriana il 25 aprile scorso, a Pescara, nella zona dei Colli di San Donato.

Il riconoscimento da parte della vittima e' avvenuto questa mattina al tribunale di Pescata nel corso dell'incidente probatorio chiesto dal pm Giampiero Di Florio, per cristallizzare le prove e blindare l'accusa.La donna, come gia' aveva fatto in un precedente confronto all'americana, ha riconosciuto Di Giovanni.

La nigeriana non ha avuto dubbi e ha indicato il 28enne in mezzo ad altri tre uomini, che indossavano un giubbino per coprire le braccia. Secondo l'accusa l'arrestato, dopo aver rapinato la straniera, l'avrebbe colpita al volto con un colpo di pistola. Prima di fuggire avrebbe anche tentato di sparare altri due colpi, ma fortunatamente la pistola si sarebbe inceppata.

Di Giovanni e' il cugino dei cinque rom della famiglia Ciarelli arrestati per l'omicidio di Domenico Rigante, avvenuto la sera del primo maggio scorso, a Pescara, in via Polacchi, e lavora nella scuderia di famiglia all'ippodromo di San Giovanni Teatino.

Il difensore di Di Giovanni, l'avvocato Luca Sarodi, ha detto di non essere meravigliato dell'avvenuto riconoscimento: "inizialmente c' e' stata l'individuazione fotografica, poi la ricognizione di persona non avvisata e successivamente le foto sui giornali. Cosa ci si poteva aspettare. Oggi questo a cosa e' valso? Questo e' il processo garantista? L' incidente probatorio - ha proseguito - va effettuato quando ci sono presupposti specifci, come nei casi in cui la persona e' sottoposta a minacce o puo' morire perche' e' gravemente malata. Oggi abbiamo fatto una prova che e' una violenza privata effettuata attraverso lo strumento processuale".


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